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Paragona le donne a pezzi di carne per farsi pubblicità: macellaio accusato di sessismo

Un paio di poster affissi dal titolare della Macelleria Magri Bruno di Chiuduno (Bergamo) hanno sollevato polemiche in paese. Alcuni residenti accusano il macellaio di sessismo per aver paragonato le donne a pezzi di carne.
A cura di Enrico Spaccini
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I poster pubblicitari contestati (foto da Sei di Chiuduno se...)
I poster pubblicitari contestati (foto da Sei di Chiuduno se…)

Il corpo di una donna paragonato a un filetto, o a una tagliata, sui manifesti pubblicitari di una macelleria. Pazienza se qualcuno potrebbe offendersi, "l'importante che sia carne naturale a km zero" e che se ne parli. È questo in sostanza il pensiero di chi difende l'iniziativa pubblicitaria della Macelleria Magri Bruno di Chiuduno, in provincia di Bergamo, ritenuta sessista e fuori luogo da alcuni, goliardica da altri. "Abbiate il coraggio di dire alle vostre figlie che è normale che un uomo le paragoni a qualcosa da cacciare e desiderare come un pezzo di carne", ha scritto in un post su Facebook una residente.

I manifesti pubblicitari contestati

Uno dei poster considerati sessisti
Uno dei poster considerati sessisti

Come ricostruito da Il Corriere della Sera, i manifesti sarebbero stati affissi in occasione della notte bianca del paese della scorsa settimana. I titolari dell'attività avrebbero assicurato che sono stati esposti solo in quell'occasione, anche se i commenti su Facebook affermano di averli visti anche altre volte e in alcuni casi di mattina.

Sono due i poster contestati. Il primo raffigura due labbra femminili con rossetto rosso accostate a carne in cottura su griglia e recita: "Gli irresistibili richiami della carne". L'altro confronta diversi tagli di carne e Lady Gaga che indossa il Meat Dress. Si tratta dell'abito che la cantautrice statunitense ha indossato in occasione degli Mtv Video Music Awards del 2010, ai tempi già condannato dalle organizzazioni animaliste. "Così o così?", domanda il cartellone, "importante che sia carne naturale a km zero".

Il secondo poster con Lady Gaga che indossa il Meat Dress
Il secondo poster con Lady Gaga che indossa il Meat Dress

Non sarebbe comunque la prima volta che la Macelleria Magri si rende protagonista di campagne pubblicitarie di dubbio gusto. Come si può vedere su BergamoNews, qualche tempo fa per pubblicizzare la propria carne aveva affisso un cartello con una ragazza dai capelli rossi in intimo con la dicitura: "Siete davvero sicuri che la carne rossa faccia male?".

"Questa pubblicità fa schifo"

"Abbiate il coraggio di dire alle vostre bambine che è normale che un uomo paragoni loro, donne, a qualcosa da cacciare e desiderare come un pezzo di carne, non da mangiare ma da possedere", scrive l'autrice del post su Facebook nel gruppo ‘Sei di Chiuduno se…' che ha sollevato la polemica.

"Abbiate il coraggio di spiegare alle vostre bambine che per voi è solo ironia, e non solo non vi disgustate ma anzi, ammiccate e sorridete quando vi dicono che siete solo un oggetto da possedere", continua l'utente ‘Lau Va' che poi conclude: "Questa pubblicità fa schifo, fa parlare, sì, ma male, e non credo sia quello l’intento di una pubblicità".

La risposta della moglie del titolare

Chiuduno è un comune piccolo, non arriva nemmeno a 6mila abitanti. Per questo tanti conoscono i Magri e la loro macelleria e non esitano a difenderli da chi li accusa di sessismo e di cattivo gusto. La moglie di uno dei titolari, Anna, ha provato a spiegare l'intento dietro questa iniziativa pubblicitaria: "Con un poster, quello di Lady Gaga abbiamo voluto identificare e veicolare la genuinità delle nostre carni a Km zero fornendo l’input dell’importanza di nutrirsi con carne naturale", afferma.

Per quanto riguarda l'altro, invece, "i richiami della carne si rifanno a quello di cui siamo fatti, tutti quanti, uomini e donne". Quindi secondo la signora Anna non c'è "nessun tipo di sessismo, piuttosto tanta ipocrisia".

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