Papa Francesco alle case popolari di Milano: “Da 8 anni ho il pane che ha benedetto nel congelatore”

Gli anziani, i malati, i migranti: buona parte del magistero di Papa Francesco è racchiuso qui e la visita pastorale a Milano e Monza del25 marzo 2017 ne è stata un esempio. Una giornata, quella, ricca di impegni per Papa Francesco, scomparso ieri all'età di 88 anni.
Messa in Duomo, visita al carcere di San Vittore, dove pranzò con i detenuti, poi messa celebrata nel parco di Monza. Ma prima di tutti gli appuntamenti, dopo essere sbarcato a Linate, Papa Francesco visitò le Case bianche di via Salomone a Milano, alloggi popolari alla periferia est della città.
La visita alle case popolari
Furono in migliaia a salutare il Papa. Prima del bagno di folla però Papa Francesco volle salutare Dorotea Falcone e suo marito Lino che non avrebbero potuto partecipare all'incontro nel piazzale. Il marito di Dorotea, le cui condizioni oggi si sono aggravate, all'epoca era cosciente ma allettato per seri problemi di salute. Siamo andati a ritrovare Dorotea dopo che la notizia della morte di Papa Francesco ha fatto velocemente il giro del mondo. Sul tavolo della cucina ci sono le foto di quell'incontro per lei indimenticabile.
Suonano alla porta ed è il Papa
L'incontro però non era certo. Nei giorni precedenti erano state individuate una decina di famiglie delle Case Bianche. Tra queste solo tre avrebbero ricevuto la visita del Papa. La sera prima dell'incontro Dorotea viene avvisata dal parroco: "Ma non ti illudere, se non arriva entro le nove meno venti vuol dire che non viene più, mi disse il parroco" ci racconta oggi Dorotea. Gli impegni della giornata sarebbero stati numerosi, la tabella di marcia fitta: già dopo lo sbarco a Linate il saluto ai lavoratori dello scalo milanese aveva ritardato il programma.

Alle nove meno venti Dorotea non ci crede più: "Ho aspettato ancora cinque minuti e mi sono detta, non viene più, mi infilo i guanti perché dovevo medicare mio marito, sento suonare alla porta, pensavo fossero i giornalisti e invece era il Papa".
Papa Francesco saluta Dorotea: "Mi disse buongiorno e io gli dissi ciao Francesco. Una volta disse ‘vengo come prete', al nostro prete gli diamo del tu e lo chiamiamo per nome, mi è venuto spontaneo dire buongiorno Francesco", ricorda Dorotea con il sorriso. "Non ci credevo, sono riuscita a togliermi solo un guanto e poi il Papa mi ha abbracciata". Poi la benedizione al marito di Dorotea, Lino, malato e allettato al quale il Papa ha regalato un rosario.
Papa Francesco ha anche benedetto dei panini con le olive che Dorotea avevo fatto la notte prima, "poi li ho date alle persone che non potevano vederlo, anziani e malati che non potevano andare nel piazzale giù. Papa Francesco emanava una pace, un senso di tranquillità, ho provato a tenerlo il più possibile qui", continua Dorotea.
Oggi il pensiero torna a quel marzo di otto anni fa: "Mi ha fatto male la notizia della sua morte – spiega Dori – nessuno se l'aspettava dopo le celebrazioni di Pasqua, ricordare quella visita significa riviverla, è emozionante, questo Papa era umile, era uno di noi".
Otto anni dopo quella visita, Dorotea custodisce ancora alcuni panini benedetti da Papa Francesco: "Nel congelatore. Me ne sono rimasti cinque, sono per mio figlio". Un piccolo tesoro e il ricordo di una giornata indimenticabile.