Papà dona il polmone al figlio di 5 anni: “Non ci ho pensato due volte, si trattava di salvargli la vita”
"Quando me lo hanno proposto non ci ho pensato due volte: si trattava di salvare la vita a mio figlio": a dirlo in un'intervista al quotidiano Il Corriere della Sera è Anduel, l'uomo di 34 anni che ha donato un pezzo di polmone al figlio di cinque anni. L'intervento, durato undici ore, è stato eseguito all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Dopo l'operazione, la convalescenza è durata una quarantina di giorni.
Pochi giorni fa, il bimbo è stato dimesso. Il bimbo era malato di talassemia. Il padre, in passato, gli aveva già donato il midollo. Questo però gli aveva provocato una reazione immunitaria. Le cellule del donatore aveva infatti attaccato gli organi del piccolo causandogli un danno ai polmoni.
L'intervento chirurgico
Un normale trapianto gli avrebbe causato un rigetto e la necessità di una nuova operazione tra minimo cinque anni e massimo dieci anni. C'erano però tutte le condizioni per eseguire una donazione da vivente: il 17 gennaio è stato prelevato dal lobo inferiore destro del polmone del 34enne cinque segmenti che sono stati usati per sostituire il polmone destro del figlio.
Quel giorno c'erano due sale chirurgiche adiacenti a lavoro per eseguire l'intervento: entrambe sono state coordinate dal direttore di Chirurgia, Michele Colledan, che ha effettuato il trapianto sul bimbo mentre Alessandro Lucianetti si è occupato del padre.
Dopo l'intervento il piccolo era rimasto per due settimane in terapia intensiva, ma già dopo otto giorni aveva raggiunto l'autonomia respiratoria e un mese fa non ha più avuto bisogno di alcun sostegno respiratorio. Il 20 febbraio è stato poi dimesso. Il padre invece è stato dimesso dopo una settimana e, nonostante l'importante operazione, potrà comunque avere una vita normale.
