Paolo Romano, candidato a 26 anni dal Pd: “Regione Lombardia ha abbandonato la nostra generazione”
"La Lombardia è una regione da cui la mia generazione ha ormai voglia di fuggire". Classe 1996, il dem Paolo Romano è uno dei più giovani candidati di queste ultime elezioni regionali 2023. Già segretario metropolitano dei Giovani Democratici di Milano, attualmente è assessore per il Municipio 8. Nonché uno tra gli aspiranti consiglieri della lista ufficiale del Partito Democratico in Lombardia.
"Soprattutto da Milano. Perché purtroppo, nonostante le opportunità che offre, qui non è possibile vivere. Questo è il motivo per cui questa Regione ha fallito, in questi 28 anni: perché ha abbandonato la nostra generazione su tutti i fronti. Siamo la generazione più povera della storia d'Italia, con la formazione più alta".
Nello specifico, cosa non ha fatto la Regione per l'attuale generazione di giovani? In che senso l'avrebbe abbandonata?
Ha abbandonato la nostra generazione sul tema del costo della vita in relazione allo stipendio e alla casa: non esistono politiche abitative sensate per i giovani. Dall'altro lato, c'è la tendenza ad aiutare il mercato del lavoro a sottopagarci: siamo la Regione con il reddito pro capite più alto d'Italia e allo stesso tempo abbiamo il più basso compenso minimo per gli stage (300 euro per il pubblico) e uno tra i più bassi per il privato (500 euro). Così il rapporto quello che si guadagna nel mercato del lavoro, soprattutto agli inizi, e il costo della casa e della vita diventa insostenibile.
Ci hanno abbandonato sul diritto allo studio. La Lombardia è una delle Regioni con il più alto numero di idonei non beneficiari, ovvero studenti che avrebbero diritto a una borsa di studio e non ce l'hanno perché la Regione non mette abbastanza fondi. Con una borsa di studio media di 250 euro al mese: su Milano città non basta per pagarsi una stanza, la mensa, la vita.
Siamo abbandonati in casa nelle provincie e nei paesi, perché Trenord non può essere considerato un vero servizio di trasporto pubblico. Ha tassi di cancellazioni e ritardi tra i peggiori in Italia, è insicuro la sera, le corse sono state tagliate per il Covid e ancora non ripristinate. Utilizzarlo per muoversi è davvero difficile.
Insomma, la Lombardia ti sta dicendo: o sei ricco, o te ne devi andare. In tutto questo, mentre aumentano sempre di più i pensionati della regione. Come le paghiamo quelle pensioni, se i giovani non riescono a vivere?
Lavoro, casa, trasporti. Quali possono essere le soluzioni, ed eventuali proposte?
Innanzitutto quella di alzare a mille euro il compenso minimo per gli stage, e di vincolarlo all'anno successivo alla fine del percorso di studi: questo aiuterebbe ad alzare anche gli stipendi di ingresso, perché crea meno concorrenza scorretta tra uno stage e un vero posto di lavoro.
Sul problema abitativo, c'è da fare un lavoro serio per aiutare i giovani a uscire di casa. Vuol dire sostegno all'affitto, certamente, ma anche tornare ad avere una politica residenziale pubblica che crei nuovi appartamenti e nuovo housing sociale, anche in quartieri centrali. Ed è necessario limitare l'utilizzo improprio degli affitti brevi che droga in mercato, investire risorse pubbliche nelle residenze universitarie.
Capitolo trasporti. Non esiste l'abbonamento degli studenti: un giovane paga come un manager, al giorno d'oggi. Bisogna prevedere fasce Isee e sgravi sugli abbonamenti, in generale. E poi azzerare la gestione politica di Trenord. Decidere che Trenord o Rfi si prendano l'onere per investire sulla rete, e risistemare i binari. È necessario connettere tutta la regione, anche per la questione della casa: in questo modo, vivere in città o vivere fuori diventa davvero una scelta.
Infine, penso sia fondamentale l'istituzione dello psicologo di base e il finanziamento dei consultori. Il tema della salute mentale è fondamentale per la mia generazione, che vede il suicidio come seconda causa di morte.
In generale, quali dovrebbero essere i temi al centro del dibattito politico in Lombardia, e quali i temi da mettere al primo posto nell'agenda della Regione?
La Sanità: da quasi trent'anni abbiamo spostato quasi tutte le risorse sul privato, permettendogli di fare a suo piacimento. Dobbiamo rivoluzionarla, la regia deve essere sempre pubblica e la territorialità al centro.
Sul tema del lavoro, Regione non indica il contratto nazionale del lavoro nei suoi appalti e diventa direttamente promotrice di lavoro povero.
Penso poi al tema ambientale. Siamo la regione più inquinata d'Italia, abbiamo un problema ambientale enorme. Eppure abbiamo una politica di trasporto pubblico ed efficientamento energetico pari a zero, che punta invece su Brebemi e Pedemontana. L'impatto sulla nostra salute è devastante. Senza contare bolle di calore e allagamenti frequenti a ogni pioggia nel Nord di Milano.
Intanto, il Partito Democratico come può recuperare la perdita di consensi che sta registrando?
Parlare davvero delle urgenze delle persone, conoscendole. Il Pd da troppo tempo si è fatto rappresentare da persone che non vivevano sulla propria pelle i problemi che stavano rappresentando. Per tornare credibili, dobbiamo anche utilizzare parole molto chiare e molto nette. Siamo il centrosinistra di questo Paese? Distribuiamo il reddito, facciamo fasce Isee, riqualifichiamo edifici del centro. Il centrosinistra sta dalla parte di chi ha bisogno.