Paola Barale: “A Milano piste ciclabili insicure e sempre più traffico. La sera ho paura a tornare da sola”

L’intervista di Fanpage.it a Paola Barale, conduttrice e showgirl simbolo della televisione italiana che da decenni vive a Milano. “Ma rispetto al passato la vedo peggiorata. Forse perché siamo sempre di più, con più macchine. E andiamo troppo di corsa”
A cura di Francesca Del Boca
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"Milano? È casa mia. Negli ultimi tempi la vedo peggiorata, trafficata e pericolosa". Paola Barale, conduttrice, attrice e showgirl simbolo della televisione italiana, è nata in Piemonte ma vive da decenni a Milano. E per le strade del capoluogo lombardo si muove principalmente a piedi o con il suo fedelissimo monopattino elettrico.

"Ma chi viaggia sulle due ruote non viene protetto, in questa città. Il monopattino può essere un mezzo più pericoloso di altri, e va sicuramente guidato con prudenza. Ma non ci mettono nelle condizioni di poterlo fare in sicurezza", è lo sfogo dell'ex sosia di Madonna che negli anni ha lavorato con Mike Bongiorno, Gerry Scotti, Maurizio Costanzo, Fiorello e Pippo Baudo per poi mettersi alla prova anche con il palcoscenico del teatro e con la scrittura.

Perché?

Monopattini e biciclette sono senz'altro un vantaggio in una realtà di dimensioni ridotte, dove c'è carenza di parcheggi e dove non si può andare in centro in auto. Ma le piste ciclabili a Milano spesso e volentieri si trovano in mezzo al marciapiede, con portoni da cui entrano ed escono continuamente motorini, macchine, bambini che corrono, cani con i guinzagli lunghi. Le persone poi a volte parcheggiano l'auto direttamente sulla corsia. Ci sono le rotaie del tram. E soprattutto sono piene di buche, pienissime.

Come si può fare?

È necessaria una manutenzione più attenta ed efficace, più presente. E poi è una questione di mentalità, dovrebbero occuparsi di più dello stato delle piste ciclabili, tanto demonizzate, che delle strade per le macchine: anche solo una piccola buca, per chi si muove con biciclette e monopattini, può diventare pericolosissima. Poi ci vuole più attenzione: in molti casi, ad esempio, le piste ciclabili finiscono all'improvviso, senza che questo sia segnalato. Quando si immettono nel traffico, come accade nella zona dei Bastioni di Porta Venezia, il ciclista si trova da un momento all'altro in mezzo alle macchine, senza alcuna protezione.

Com'è diventata Milano in questi anni? È davvero meno sicura?

Milano è trafficata e pericolosa. Io ho paura tornare a casa la sera: non è una città che ti fa venire voglia di andare in giro di notte, soprattutto se sei una donna da sola. E questo è molto grave. In generale, poi, basta leggere gli ultimi fatti di cronaca per rendersi conto del problema che ha Milano in questo periodo con il tema della sicurezza. Ho un paio di amici che sono stati recentemente aggrediti in zona stazione Centrale, tutti in pieno giorno.

Si vive peggio a Milano, quindi?

Non credo sia un problema che riguarda solo Milano, quanto il periodo storico che stiamo vivendo in generale. Ma comunque sì, abito qui e intorno a me vedo un peggioramento. Proprio oggi, dopo che ne hanno parlato in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, ho cercato online uno spray anti aggressioni da tenere in borsa: prima d'ora non mi sarebbe mai, mai venuto in mente di procurarmi qualcosa del genere.

Per cosa vale la pena vivere a Milano?

Milano mi è sempre piaciuta perché è una città internazionale e a misura d'uomo allo stesso tempo. È ricca di opportunità e alternative, teatri, cinema, locali e ristoranti di ogni tipo. Vivo qua da quando avevo vent'anni, ormai è casa mia e ci sto bene. Ma rispetto a una volta la vedo peggiorata. Forse perché siamo sempre di più, abbiamo sempre più macchine e andiamo sempre più di corsa, chissà dove. Che peccato.

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