video suggerito
video suggerito

Pallavolista ha una relazione telefonica con una donna che si fa dare 700 mila euro: chiuse le indagini

È stata chiusa dalla Procura di Cagliari l’inchiesta sulla presunta truffa ai danni del pallavolista milanese 44enne Roberto Cazzaniga, che per ben 13 anni è stato convinto di essere fidanzato con una donna che in realtà non esiste. Negli anni bonifici e ricariche per 700mila euro. “Sono riuscito a uscire da un incubo”
A cura di Francesca Del Boca
0 CONDIVISIONI
Roberto Cazzaniga
Roberto Cazzaniga

Un crudele inganno durato oltre 13 anni. Costato alla vittima tempo, speranze, dolore e soprattutto denaro: ben 700mila euro. Più che un sogno d'amore, insomma, un vero e proprio incubo a occhi aperti.

È stata chiusa dalla Procura di Cagliari l’inchiesta sulla presunta truffa ai danni del pallavolista milanese 44enne Roberto Cazzaniga, che per ben 13 anni è stato convinto di essere fidanzato con una ragazza che in realtà non esiste. A lei, che per telefono e per messaggio si era presentata con il nome falso di Maya Mancini e le fattezze della supermodella brasiliana Alessandra Ambrosio, aveva fatto regali di ogni genere, e spedito bonifici bancari per un totale di 700mila euro.

Due donne indagate per il caso Cazzaniga

Al centro due indagate, che al momento negano fermamente ogni accusa: l'amica 33enne di Cazzaniga Manuela Passero (sentita ieri dai magistrati) e la 39enne cagliaritana Valeria Satta. Quest'ultima in questi lunghi anni si sarebbe spacciata per "Maya" al telefono, mettendo in piedi la finta love story ed estorcendo al giovane sportivo centinaia di migliaia di euro. Ogni volta con una scusa diversa: un regalo, un problema familiare, un ricovero in ospedale, un'urgenza improvvisa.

"Non l'ho architettata da sola, non l'ho scelto io. Non è una vittima scelta a caso in un elenco", le parole di Valeria Satta alla trasmissione Le Iene. Adesso sarà compito della giustizia definire con esattezza i contorni di questa vicenda.

Le chat tra Cazzaniga e la donna che si fingeva "Maya"
Le chat tra Cazzaniga e la donna che si fingeva "Maya"

Un inganno durato 13 anni

"È come se mi fossi risvegliato da un coma durato anni", aveva detto lo stesso Cazzaniga dopo aver scoperto l'inganno. Un raggiro nato 13 anni fa, attraverso telefonate e messaggi.

Così, piano piano, il pallavolista apre il suo cuore ai sentimenti. "Mi sono innamorato come una pera cotta. Ci sentivamo prima che andassi agli allenamenti e la sera per la buonanotte, al momento di mettermi al letto", le parole di Cazzaniga.

Un amore invisibile, visto che la donna per anni accampa mille scuse per non incontrarlo. "Quando si provava a chiedere qualcosa in più sul suo rapporto, magari anche facendo qualche battuta pesante da spogliatoio, lui si irrigidiva", il commento dei compagni di squadra. "Lasciammo perdere, pur essendo chiaro che tante cose non quadravano".

Come quella volta che, per ringraziare il dirigente solidale con lui in un periodo difficile per un infortunio, Cazzaniga gli regalò un paio di bottiglie di champagne costoso. "Sono da parte mia e di Maya", disse lo sportivo. Alla richiesta di bere un bicchiere insieme, la reazione fu disarmante: "Non è possibile".

Immagine

Mille scuse per non incontrarsi

Intanto passano gli anni. E oltre alle mille scuse per non incontrarsi, "Maya" inizia a inventare di tutto pur di farsi mandare soldi, sempre più soldi. Una messinscena su tutte: un problema gravissimo al cuore. Così come bancomat bloccato, trasferte di lavoro o complesse questioni ereditarie. Sono 1.400 le transazioni effettuate da Cazzaniga tra versamenti, bonifici, ricariche di carte prepagate.

"No, non ci siamo mai visti, mai una volta", ha raccontato lui. "Lei accampava mille scuse, la malattia, il lavoro. Eppure di quella voce, telefonata dopo telefonata, mi sono innamorato lo stesso. Come ho fatto a elargirle tutti quei soldi? Neanche lo so con certezza, mille euro qui, altri duemila là… Alla fine siamo arrivati a un totale di 700mila".

"I soldi inviati con i bonifici online mi hanno gettato sul lastrico. Ma se poi sono riuscito a uscire da quell’incubo è stato grazie allo spogliatoio della New Mater". Adesso, per lui, può iniziare una nuova vita.

Immagine
0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views