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“Pagano dipendenti e bodyguard per picchiarci”: le accuse del Sì Cobas, ma l’azienda smentisce

Secondo il sindacato Sì Cobas Milano, la Zampieri di Tavezzano – in provincia di Lodi – pagherebbe i propri dipendenti e alcuni bodyguard privati per picchiare i manifestanti. O almeno così sarebbe stato fatto ieri. Dal canto suo l’azienda, contattata da Fanpage.it, smentisce quanto affermato: “Noi paghiamo i lavoratori perché lavorino e a loro da due mesi non gli viene consentito di svolgere il loro lavoro”.
A cura di Ilaria Quattrone
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"Danno ai dipendenti trecento euro a testa per aggredirci e hanno assoldato anche dei bodyguard": a riferirlo a Fanpage.it è il sindacato Sì Cobas che nella notte tra ieri e oggi è stato al centro di alcuni scontri fuori dai magazzini Zampieri a Tavazzano, in provincia di Lodi. Scontri che hanno portato a diversi feriti, tra cui uno trasportato in codice rosso per un trauma facciale e poi – stando a quanto comunicato sempre a Fanpage.it – dimesso.

L'azienda: Non abbiamo ingaggiato nessuno

Dal canto suo l'azienda Zampieri Holding che opera sia a Tavazzano che a San Giuliano Milanese, dove si trova un altro magazzino che due settimane fa è stato sede di altri scontri, contattata sempre da Fanpage.it afferma: "Non c'erano ingaggiate né guardie private né squadristi. Né sono stati utilizzati taser e bastoni". La ditta sostiene che il video diffuso da Sì Cobas sia il video finale di quanto accaduto ieri sera: "In quei video si vedono i lavoratori esasperati che sono usciti fuori dai cancelli e che hanno preso a terra delle cose e le hanno tirate. In quel video non viene mostrato tutto quello che è successo fino a quel momento. I manifestanti hanno bloccato i cancelli quando un mezzo doveva uscire perché carico di medicinali". Proprio quel mezzo sarebbe poi stato preso a colpi di bastoni dai manifestanti: "Quando sono stati aperti i cancelli, loro si sono fiondati dentro".

E relativamente alle accuse di pagare i dipendenti per aggredire i sindacalisti, l'azienda risponde: "Noi paghiamo i lavoratori perché lavorino e a loro da due mesi non gli viene consentito di svolgere il loro lavoro. Abbiamo presentato querela e denuncia presso la Procura di Lodi per altre manifestazioni anche per quella di San Giuliano Milanese. Loro manifestano per ragioni che non riguardano il magazzino. Nessun nostro dipendente o meglio questi gestiti in regime di subappalto fanno parte della Si Cobas. Non c'è nessuna notizia a noi nota di necessità di qualche confronto con la sigla sindacale. Loro seguono i camion della Tnt e dove vanno vanno a protestare".

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