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Padre lascia i figli senza cibo: “Cucina solo per sé e mangia davanti a loro, nascondendo la spesa”

È stato condannato a 3 anni un padre di 58 anni residente nel Mantovano: l’uomo faceva la spesa solo per sé e la nascondeva addirittura in auto, pur di non far toccare cibo ai quattro figli. Ma non solo: una volta entrato in casa cucinava solo per sé stesso, selezionando gli ingredienti più gustosi e mangiando a sazietà.
A cura di Francesca Del Boca
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Le botte alla moglie e ai quattro figli, i litigi e gli insulti, i maltrattamenti in casa andati avanti per anni e anni. Uno su tutti, il trattamento più crudele: lasciare i componenti della famiglia senza cibo. Mangiando davanti a loro, e gettando gli avanzi nella spazzatura di fronte alle richieste dei piccoli affamati.

È stato condannato per questo motivo un uomo nordafricano residente nel Mantovano, 58 anni, dal Tribunale del capoluogo: il giudice lo ha costretto a scontare 3 anni e mezzo di reclusione per  maltrattamenti in famiglia, lesioni e violazioni degli obblighi di assistenza familiare.

"Un padre capace di affamare i propri figli", come ha sottolineato l’avvocato di parte civile Giada Di Stasio, che ha richiesto un risarcimento di 70mila euro.

Nascondeva il cibo ai figli e lo cucinava solo per sé

Il padre, infatti, faceva la spesa solo per sé e la nascondeva addirittura in auto, pur di non far toccare cibo ai quattro figli. Ma non solo: una volta entrato in casa cucinava solo per sé stesso, selezionando gli ingredienti più gustosi e mangiando a sazietà.

Indifferente davanti alle sofferenze di figli e moglie, che invece dovevano accontentarsi sempre delle stesse povere cose, dopo il pasto gettava inoltre gli avanzi delle cene succulente dritte nel bidone della spazzatura, di fronte agli occhi increduli dei quattro bambini.

Le botte e le continue richieste di soldi alla moglie

Racconti di violenza, degrado e privazioni continue quelli fatti dai quattro figli (uno, il quinto, vive all'estero per dare una mano ai fratelli e alle sorelle minorenni) e dalla moglie, bersaglio principale degli abusi del marito, agli inquirenti.

Sì, perché oltre ai maltrattamenti e alle angherie, la donna subiva quotidiane aggressioni per ragioni di soldi: la moglie era infatti intestataria degli assegni famigliari e di una piccola quota di reddito di cittadinanza, quel tanto che bastava per dare da mangiare ai figli. E il marito spesso si presentava da lei con la pretesa di avere il denaro che poi, da quanto emerso durante il processo, andava puntualmente a sperperare alle slot machine.

I cinque componenti della famiglia sono stati accolti adesso in una struttura protetta. L’uomo, dopo aver violato le disposizioni del giudice che gli aveva vietato ogni contatto con loro, è stato invece arrestato e portato in carcere, dove si trova tuttora.

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