La strage familiare di Paderno Dugnano

Paderno Dugnano, l’ex preside del 17enne: “Aspettiamo a giudicare, ho grande tristezza anche per lui”

“Noi docenti angosciati. Stiamo avviando percorsi di riflessione per elaborare la tragedia”. Parla Antonella Caniato, dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Allende di Paderno Dugnano (Milano) e vicesindaca, all’indomani della strage familiare in cui ha perso la vita un alunno 12enne.
A cura di Francesca Del Boca
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"Il 12enne frequentava le medie qui, amava la scuola. Mentre il fratello maggiore l'abbiamo lasciato andare cinque anni fa ma lo rivedevamo spesso, tornava a trovare gli insegnanti insieme al suo gruppo di amici. Ora provo per lui una profonda tristezza". Sono le parole di Antonella Caniato, dirigente scolastica dell'Istituto comprensivo Salvatore Allende di Paderno Dugnano (Milano) e vicesindaca in Comune, all'indomani della strage familiare che ha sconvolto il paese e l'Italia intera. Qui, alle porte della Brianza, nella notte tra sabato e domenica 1 settembre uno studente di 17 anni ha ucciso a coltellate il fratello 12enne e i genitori.

La vittima, tra pochissimi giorni, avrebbe iniziato il secondo anno di scuola media. "Noi docenti ne abbiamo parlato stamattina, al primo collegio. Siamo addolorati, angosciati. Con gli insegnanti della sua classe abbiamo cercato di studiare insieme un percorso per gli alunni, un piano che preveda il coinvolgimento di specialisti per l'elaborazione di tragedie come questa", ha spiegato ai microfoni di Fanpage.it. "Stiamo preparando possibili incontri in partenza anche prima dell'inizio della scuola, senza trascurare nulla di quelle che possono essere le angosce profonde di ragazzini apparentemente sorridenti, tranquilli", racconta la preside. "Tra di loro non si parlano, e noi adulti spesso non li vediamo, non li ascoltiamo. Non riusciamo a cogliere ciò che nascondono, e non riusciamo a dargli quella mano necessaria per farli uscire dalla solitudine".

La digerente scolastica, in queste ore drammatiche, invita a non puntare il dito contro il giovane, ora recluso in un carcere minorile. "Aspettiamo a giudicare questa vicenda, fermiamoci un attimo. Personalmente provo una grande tristezza anche per il fratello maggiore. Ora ha bisogno di capire a fondo. E noi abbiamo bisogno di lavorare duramente affinché da questo gravissimo lutto si possa trarre il modo di aiutare qualcun altro".

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