Ospedali aperti di sera e nei festivi: il piano lombardo per abbattere le liste d’attesa nella sanità
Nuove norme per la riduzione dei tempi di attesa attraverso un sistema di premi e decurtazioni e un allungamento dell'orario di apertura delle strutture. È quanto prevede l'atto che è stato approvato lo scorso 11 aprile in giunta regionale a palazzo Lombardia. L'atto riprende la delibera che aveva proposto l'assessore al Welfare lombardo e vicepresidente della Regione Letizia Moratti l'1 aprile. Il nuovo orario verrà adottato a partire dal primo maggio, mentre le norme per la riduzione dei tempi di attesa verranno adottati per alcuni ambulatori dal primo luglio, per altri dal primo settembre.
I nuovi turni
La decisione presa dalla giunta rientra nell'obiettivo del 110 per cento della produzione previsto nel "piano per le liste di attesa 2022" che aveva già stabilito lo scorso 21 febbraio. La delibera riguarda tutti gli ospedali e gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) pubblici sul territorio lombardo. Tutte le strutture dovranno individuare una o più sedi dove fissare con cadenza settimanale almeno un turno serale (probabilmente dalle 20 alle 24), un turno prefestivo (il sabato dalle ore 14) e un turno festivo. Una sperimentazione di nuovi orari voluta "per recuperare i ritardi causati dal Covid", spiega l'assessore Moratti. Verranno introdotti l'1 maggio e avranno validità per i successivi 12 mesi. L'unica eccezione è prevista per l'Ats Montagna, che potrà decidere se sostituire il turno serale con altro prefestivo o festivo.
Premi e penalizzazioni
Le norme per la riduzione dei tempi di attesa, invece, si applicheranno attraverso un sistema di premialità e decurtazioni. Le strutture pubbliche, infatti, riceveranno un premio, o una penalizzazione, in base al rispetto dei tempi di attesa per le prestazioni previste dalla delibera. A partire dall'1 luglio, queste norme si applicheranno alle prestazioni di specialistica ambulatoriale, di medicina nucleare e a quelle di diagnostica per immagini di radiologia e neuroradiologia. Dall'1 settembre, poi, si estenderanno anche ai ricoveri chirurgici non oncologici e alle prestazioni di specialistica ambulatoriale per le prime visite.