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Covid 19

Ordinanza Lombardia: centri commerciali chiusi al weekend, didattica a distanza in scuole superiori

Dopo la prima parte dell’ordinanza firmata dal presidente della regione Lombardia Attilio Fontana che impone un coprifuoco a partire da giovedì 22 ottobre dalle ore 23 alle ore 5, ogni giorno, arriva anche la seconda parte: in questo caso le restrizioni riguardano i centri commerciali che rimarranno chiusi nei weekend, mentre bar e ristoranti dovranno anticipare la chiusura alle 23. Vietato lo svolgimento delle fiere di comunità e delle sagre e infine le scuole secondarie di secondo grado dovranno adottare la didattica a distanza.
A cura di Chiara Ammendola
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Come anticipato nelle scorse ore, nel pomeriggio è giunta la firma del presidente della regione Lombardia Attilio Fontana su quella che è la seconda parte dell'ordinanza che introduce nuove restrizioni in tutta la regione. Nello specifico a essere coinvolte sono le attività commerciali e i grandi centri che rimarranno chiusi nei weekend. Novità anche per bar, pub e ristoranti che dovranno anticipare alle 23 la chiusura delle proprie attività così da rientrare nel coprifuoco che scatterà da giovedì 22 ottobre. Vietato lo svolgimento delle fiere di comunità e delle sagre
e infine le scuole secondarie di secondo grado dovranno adottare la didattica a partire dal 26 ottobre.

L'ordinanza in vigore dal 22 ottobre e fino al 13 novembre

La seconda ordinanza entrerà in vigore giovedì 22 ottobre e sarà valida almeno fino al 13 novembre: "Le scuole secondarie di secondo grado devono realizzare dal 26 ottobre le proprie attività in modo da assicurare il pieno svolgimento della didattica a distanza per lezioni mediante la didattica a distanza", si legge nel testo redatto nelle scorse ore. Dunque tutti gli istituti scolastici superiori della Lombardia avranno ancora qualche giorno per poter organizzare al meglio la Dad. Per quanto riguarda la sport di contatto dilettantistico restano sospese gare e competizioni locali, provinciali e regionali. Possono, invece, essere svolti gli allenamenti in forma individuale a condizione che siano osservate le misure di prevenzione dal contagio.

Centri commerciali chiusi nel weekend in tutta la Lombardia

Decisione quella della chiusura dei centri commerciali sulla quale era intervenuto nei giorni scorsi proprio il governatore lombardo spiegando di aver trovato conferma da parte degli esperti e dei sindaci delle province rispetto alla decisione di chiudere nelle giornate di sabato e domenica i centri di media e grande distribuzione commerciale (esclusi gli esercizi di generi alimentari e di prima necessità). Scelta non condivisa invece dal Consiglio nazionale dei centri commerciali: "Vogliamo ribadire con forza che la sicurezza è sempre stata al primo posto nelle nostre strutture – le parole del presidente del consiglio nazionale dei centri commerciali, Roberto Zoia – fin dall’inizio del lockdown nel corso del quale abbiamo comunque garantito agli italiani i servizi di prima necessità, applicando da subito protocolli di sicurezza rigorosissimi".

Coprifuoco in Lombardia dal 22 ottobre: vietato uscire dalle 23 alle 5

Quello della chiusura dei centri commerciali, che non si applica alla vendita di generi alimentari, nonché alle farmacie e parafarmacie e altre categorie merceologiche, rientra nei nuovi provvedimenti necessari a scongiurare future chiusure così come previsto da alcuni virologi nei giorni scorsi. Il numero dei contagi in Lombardia sta infatti registrando un pericoloso aumento in particolare nelle ultime settimane, a essere maggiormente colpita la provincia di Milano nella quale quotidianamente si riscontrano la metà dei casi dell'intera regione. Per questo da giovedì 22 ottobre dalle 23 alle 5 scatterà il coprifuoco: nessuno potrà uscire di casa salvo per comprovate necessità.

Si potrà uscire durante il coprifuoco muniti di modulo di autocertificazione

Per farlo però tutti dovranno essere muniti di un modello di autocertificazione necessario a chiarire i motivi per cui sono in strada durante il coprifuoco. Tutti i cittadini, infatti, non potranno lasciare il proprio domicilio a meno di comprovate esigenze di necessità che possono riguardare motivi di lavoro e di salute ma non solo. Gli individui potranno quindi recarsi al pronto soccorso o in altri centri medici senza incorrere in sanzioni, così come potranno altresì tornare o andare a lavoro prima della fine oraria del coprifuoco segnando sul modulo cartaceo la propria destinazione e il motivo della lontananza dalla propria abitazione. Infine, tutti coloro i quali avranno comprovate necessità di essere fuori casa potranno giustificare l'uscita scrivendo i motivi e il percorso che seguiranno. Tutti, comunque, saranno soggetti ad eventuali controlli maggiormente approfonditi da parte delle forze dell'ordine. In ogni caso tutti potranno tornare presso la propria residenza.

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