Nuovo presidio operai Fedex dopo gli scontri: “Pagano bodyguard per picchiarci, ma non ci fermeremo”
"Vogliono spaventarci, vogliono eliminare il diritto di sciopero e vogliono far capire ai lavoratori che nessuno deve alzare la testa perché se lo fa sarà licenziato": sono solo alcune delle frasi pronunciate durante il presidio organizzato dal sindacato Sì Cobas fuori dal magazzino di Tavezzano, in provincia di Lodi, dove giovedì notte sono avvenuti degli scontri tra i manifestanti e alcuni dipendenti della Zampieri Holding.
La smentita della Zampieri Holding
Durante la protesta, che si è poi spostata sotto la Prefettura di Lodi, il sindacato ha mostrato le foto dell'operaio picchiato con bastoni e pietre e ricoverato all'ospedale San Matteo di Pavia: "Stanno pagando bodyguard per picchiarci e spaventarci. Utilizzano tutti i soldi della multinazionale solo per dire che il capitalismo vince sempre", affermano ancora dal sindacato. L'organizzazione infatti continua a sostenere che Fedex e Zampieri paghino guardie private e gli stessi dipendenti per aggredire i manifestanti e impedire loro di sciopero. Una posizione smentita dalla Zampieri Holding che, raggiunta da Fanpage.it, ha affermato di non aver mai chiesto ai propri dipendenti di agire contro gli scioperanti.
Le aggressioni di giovedì notte al vaglio della magistratura
Intanto tutta la vicenda di giovedì notte è al vaglio della magistratura di Brescia. "La manifestazione di giovedì notte è stata estemporanea – spiega il sindaco Francesco Morosini a Fanpage.it -. Non era pianificata, né programmata. Una quarantina di Sì Cobas ha voluto bloccare accesso della Zampieri perché lavorano con Fedex che ha licenziato alcuni dipendenti dalla struttura di Piacenza". Proprio i sindacalisti, durante la manifestazione di questa mattina, hanno chiesto agli inquirenti di verificare i video dell'aggressione al loro collega per identificare il responsabile.