Omicidio Ziliani, un anno dopo l’arresto disposta la perizia psichiatrica sulle due figlie e Mirto Milani
Era il 24 settembre dello scorso anno quando per le sorella Paola e Silvia Zani scattarono le manette con l'accusa di aver ucciso la madre, l'ex vigilessa Laura Ziliani. Con la stessa accusa le porte del carcere si aprirono anche per Mirto Milani, il fidanzato della maggiore delle due sorelle ma amante anche della più piccola. Ora, 12 mesi dopo, i legali degli indagati hanno ottenuto la perizia psichiatrica. Così nei prossimi giorni uno psichiatra incontrerà i tre, come ha disposto il presidente della I sezione penale Roberto Spanò del Tribunale di Brescia.
La perizia fondamentale per il processo
Spetterà ora ai consulenti della difesa stabilire se le sorelle Zani e Mirto Milani erano in grado di intendere e di volere durante l'omicidio. Il risultato della consulenza sarà fondamentale per il processo, al via il prossimo 27 ottobre in Corte d'Assise a Brescia: potrà essere determinante per uno sconto di pena.
A maggio la confessione di tutti e tre gli indagati
Intanto lo scorso maggio è arrivata la confessione: il primo a raccontare tutto è Mirto Milani. Prima al suo compagno di cella e poi agli inquirenti spiega come Laura Ziliani sia stata uccisa l'8 maggio del 2021 nella sua casa di Temù e il cui corpo seppellito vicino al fiume dove è stato ritrovato l'8 agosto. Nei successivi mesi la Procura aveva ricostruito il piano criminale dei tre: la notte dell'omicidio gli indagati hanno prima fatto bere alla donna una tisana con dei farmaci e poi l'hanno soffocata. Ma chi avesse commesso fisicamente l'omicidio era ancora tutto da svelare. Poi la confessione di Milani: "Le abbiano dato i farmaci, poi le abbiano messo un sacchetto in testa e lo abbiamo chiuso. Laura non moriva e io e Silvia le abbiano stretto le mani al collo". Infine la confessione anche delle due sorelle che confermano la dinamica.