Omicidio Ziliani, prima della confessione Mirto Milani aveva raccontato tutto al compagno di cella
All'indomani della prima udienza in Tribunale a Brescia escono nuovi particolari sulla morte di Laura Ziliani, la ex vigilessa uccisa la notte dell'8 maggio in casa e trovata morta due mesi dopo. Indagati per omicidio sono le due figlie Paola e Silvia Zani e il fidanzato della maggiore Mirto Milani: ieri per la prima volta dopo l'arresto dello scorso settembre si sono presentati tutti insieme in aula per la prima udienza preliminare. Il prossimo 4 luglio il giudice per l'indagine preliminare dovrà decidere se accettare la richiesta della Procura di rinvio a giudizio.
La confidenza al compagno di cella
Il "trio criminale" ha confessato l'omicidio pochi giorni dopo la chiusura delle indagini: Mirto Milani prima di raccontare tutto agli inquirenti avrebbe spiegato l'omicidio al suo compagno di cella che avrebbe deciso di riferire tutto ai magistrati. Se non ci fosse stata per prima questa ammissione con l'altro detenuto non è chiaro infatti se Mirto avrebbe deciso di confessare di nuovo tutto davanti agli investigatori. Il compagno di cella non si è limitato a riportare le parole di Mirto: come riporta Il Giornale di Brescia, il ragazzo di 28 anni ha portato anche gli inquirenti davanti alla fossa scavata a Temù dove dei piani iniziali doveva essere sepolta la Ziliani. Particolari tutti riferiti proprio in cella dallo stesso Mirto. Nel fascicolo degli inquirenti ora è finita anche un'intercettazione ambientale, registrata nel carcere di Canton Mombello: quella confessione si è trasformata in una prova contro di lui. A questa confidenza infatti è seguita poi la confessione davanti agli inquirenti. Solo qualche giorno dopo hanno ceduto anche le due figlie della Ziliani.