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Omicidio Ziliani, Mirto Milani e i bigliettini dal carcere alla madre: “Nascondi le prove”

Mirto Milani ha tentato di occultare le prove dell’assassinio anche attraverso alcune indicazioni allungate di nascosto alla madre, durante i colloqui in carcere. Erano scritte con una matita bianca, leggibili solo cospargendo il foglio di cenere.
A cura di Francesca Del Boca
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"Bruciare jeans, calze, reggiseno taglia terza, maglietta maniche lunghe. Su secchio lasciare dna uomo, età compresa 45-60, incastrare capelli dentro manico, oppure strofinare sigaretta usata o mascherina usata, farlo anche su lettera, su lettera e busta mettere impronte". È una scritta su un foglietto che Mirto Milani, in carcere con l'accusa di aver ucciso e occultato il cadavere di Laura Ziliani, ha allungato di nascosto alla madre durante i colloqui.

L’intenzione? Quella di incastrare un estraneo, e accusarlo di aver ucciso Laura Ziliani. Insabbiando le prove e costruendone di nuove, per scagionare completamente lui e le due figlie dell'ex vigilessa di Temù (Brescia), Silvia e Paola. "Vi prego, fatelo. Qui è un inferno".

Le indicazioni alla madre per insabbiare le prove dell'omicidio di Laura Ziliani

Indicazioni chiare e precise. "Usare sempre mezzi pubblici, guanti e mascherina, tenere cappuccio in testa, portare 3 cambi, cambiarsi in bagni bar. Dopo aver messo secchio aspettare 10-15 giorni poi inviare lettera. Non portare mai dietro cellulare". È lui stesso a raccontare dell'esistenza di questi bigliettini, scambiati prima della confessione definitiva. 

L'idea è quella di creare dal niente un finto assassino. Un killer pentito, che catalizzi tutta l'attenzione su di sé: Mirto Milani tenta di orchestrare il delitto perfetto. I foglietti sono scritti con una matita bianca, e leggibili solo cospargendo di cenere la superficie.

"Su lettera scrivere che dispiaciuto, per questo ha ridato corpo, scrivere che ha lasciato su orecchini diamante perché non è un ladro, scrivere che gli aveva rovinato la vita, scrivere che l’aveva avvertita. Inviare lettera a giornali, tv e polizia, no carabinieri, dna e impronte solo su una lettera. Comprare busta e francobolli in posti diversi, in giorni diversi, mandare lettera da grandi città".

Laura Ziliani
Laura Ziliani

La confessione dell'assassinio alla madre

"Non è facile questa cosa, ci ho pensato molto, è l’unica cosa giusta da fare. In questa lettera spiegherò cosa è accaduto l’8 Maggio in quello che è diventato il giallo di Temù, manderò la lettera a Carabinieri e Tv. Io avrei fatto tutto per lei, non volevo succedesse questo" scrive ancora alla madre. "Lei mi ha rovinato la vita, mi ha sempre usato, ero un burattino nelle sue mani".

Indicazioni, dritte da film di spionaggio, e addirittura vere e proprie confidenze. Confessioni, per la pressione. "Non so cosa mi è preso, vedevo nero, l’ho afferrata al collo con il braccio da dietro e ho stretto. Non ricordo cosa è successo dopo, ma eravamo in terra, non c’era più nulla da fare. Preso dal panico l’ho nascosta vicino alla riva del fiume poi sono tornato, l’ho spogliata, l’ho seppellita, ci ho versato del fondo e poi altra sabbia, poi ho buttato i suoi abiti in un cassonetto separati".

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