Omicidio Ziliani, il sindaco di Temù: “Laura temeva che le succedesse qualcosa, Mirto non le piaceva”
"Temeva che le succedesse qualcosa". Queste le parole del sindaco di Temù Giuseppe Pasina, che alla trasmissione Mattino Cinque ha raccontato alcune delle preoccupazioni dell'ex vigilessa Laura Ziliani, scomparsa l'8 maggio scorso e trovata morta tre mesi dopo. Le due figlie, Paola e Silvia, sono indagate, insieme al fidanzato di quest'ultima, Mirto Milani, per omicidio colposo e occultamento di cadavere. Il primo cittadino del paese in provincia di Brescia ha poi precisato ai microfoni del programma su Canale 5 che "Laura era preoccupata anche per la terza figlia, Lucia. Temeva che le due figlie avessero l’obiettivo di farsi dare la delega della sua tutela perché così avrebbero ottenuto la gestione di tutto il patrimonio". Le due figlie "magari temevano che la madre non fosse d'accordo con questo loro progetto e a loro non andava bene – ha aggiunto Pasina – in particolar modo al fidanzato, si diceva. Le figlie erano determinate e avevano il carattere del padre"
Il sindaco di Temù: "Mirto non era visto di buon occhio da Laura e dal marito"
Qualche precisazione anche sul rapporto tra le figlie e Milani, che secondo il sindaco non visto di buon occhio dai genitori delle due ragazze: "Mirto non lo conoscevo ma Laura diceva che non andava bene questo tipo di rapporto, che lui si era impossessato della gestione dei lavori e del b&b che avevano realizzato e non era d’accordo – ha sottolineato – la Laura aveva comunicata che era preoccupata di questo tipo di rapporto di Mirto con la figlia ma già nel lontano 2011, all'inizio di questa relazione con Silvia, già il povero Enrico, il marito, aveva detto che non gli piaceva proprio". La madre, sempre secondo quanto detto dal primo cittadino, sapeva anche che, oltre a stare con la figlia Silvia Milani, Mirto avesse una relazione anche con Paola e "si era detta ulteriormente preoccupata".