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Omicidio Ziliani, i depistaggi della figlia su YouTube: “La storia della tisana è una fake news”

“La storia é stata raccontata male… Ad esempio la tisana che é una fake news!”: a scriverlo su YouTube, commentando un servizio di Estate in Diretta, è Silvia Zani: la ragazza è una delle figlie di Laura Ziliani, la donna di 56 anni morta a Temù (Brescia). La 27enne insieme alla sorella Paola e al fidanzato Mirto è accusata dell’omicidio della madre e di aver nascosto il cadavere.
A cura di Ilaria Quattrone
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"Se così non fosse stato o era completamente scema, immagine che stanno passando i media, oppure la storia é stata raccontata male… Ad esempio la tisana che é una fake news!": con queste parole Silvia Zani, la figlia maggiore di Laura Ziliani – la donna di 56 anni scomparsa da Temù (Brescia) lo scorso maggio – ha tentato di depistare le indagini. Il commento compare sotto un servizio della trasmissione "Estate in diretta" condiviso su YouTube e risale a un mese fa quando il corpo era stato ritrovato e quando Silvia, la sorella Paola e il fidanzato Mirto erano già stati iscritti nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio e occultamento di cadavere. Venerdì scorso sono stati invece arrestati.

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Dopo aver bevuto la tisana, Laura dormì per 36 ore

La tisana a cui la 27enne fa riferimento è quella che i tre avrebbero fatto bere alla madre ad aprile, un mese prima la scomparsa di Laura. La donna era infatti tornata da una passeggiata in montagna e dopo aver cenato e bevuto la tisana, ha dormito per 36 ore consecutive: due giorni dopo la camminata sembrava, come raccontato dal compagno e un vicino di casa, ancora strana. Per gli inquirenti proprio quell'avvelenamento dimostrerebbe la premeditazione del trio. Dopo aver trovato il cadavere, l'esame tossicologico ha confermato la presenza di benzodiazepine, un farmaco che avrebbe narcotizzato la vittima consentendo ai tre di ucciderla.

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La 27enne su YouTube: Ho sperato fino all'ultimo che fosse viva

La 27enne poi in risposta a un utente, spiega di essere frustrata "per l'orribile morte di una persona come lei" e ancora di piangere ogni giorno e di aver sperato fino all'ultimo "che fosse viva". E proprio quelle lacrime erano state riprese da una televisione locale a pochi giorni dalla scomparsa: le due figlie infatti avevano lanciato un appello straziante in cui chiedevano a chiunque avesse notizia di rivolgersi alle autorità. Il loro atteggiamento e il piano organizzato per uccidere la donna è sintomo di "una freddezza non comune", come scritto dal giudice per le indagini preliminari Alessandra Sabatucci, vista l'età e l'assenza di precedenti.

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