Omicidio Voghera, il pm che indaga sul leghista Adriatici visto ad un incontro elettorale della Lega
Massimo Adriatici, l'ex assessore alla Sicurezza di Voghera che la sera del 20 luglio scorso ha sparato un colpo di pistola uccidendo Youns El Boussettaoui, è tornato libero. Le indagini, intanto, per ricostruire esattamente l'accaduto, proseguono, non senza punti oscuri. È noto infatti come Adriatici abbia pedinato (come testimoniato anche da un video) la vittima prima del delitto, così come l'ex assessore si sia fermato a parlare con i testimoni cercando di influenzarli ("Hai visto che ha provato a darmi un calcio? L'importante è che l'hai visto") e con gli uomini della scientifica. Lui, ex poliziotto, è rimasto libero di girare per la scena del delitto nonostante fosse indagato per la morte di El Boussettaoui, la cui autopsia sul corpo è stata effettuata la mattina seguente il suo decesso senza avvisare i legali che già lo difendevano per reati di spaccio.
Il pm che indaga su Adriatici ha partecipato ad un incontro della Lega
E ora, come riportato da Repubblica, spunta un nuovo video che riguarda il pubblico ministero che sta indagando sull'accaduto, che da omicidio volontario ha cambiato l'ipotesi di reato in eccesso colposo di legittima difesa, consentendo quindi ad Adriatici di non finire in carcere ma solo ai domiciliari, ora revocati. Secondo quanto scritto dal quotidiano, nell'ottobre del 2020 il procuratore aggiungo che sta coordinando le indagini Mario Venditti è stato visto ad un incontro elettorale della Lega, stesso partito di Adriatici, pochi giorni prima del ballottaggio per il Comune di Legnano. Venditti era lì per promuovere l'istituzione di una commissione antimafia nella cittadina. Seduta accanto a lui però ci sarebbe stata Carolina Toia, candidata sindaca leghista poi sconfitta al ballottaggio, e Angelo Rinaldi, ex capo commissione antimafia di Pavia ora in Fratelli d'Italia. All'incontro hanno poi parlato l'assessore lombardo Claudia Terzi e l'eurodeputato Angelo Ciocca, entrambi in quota Lega. Ciocca, la mattina dopo l'omicidio di Youns, disse che si trattava di "un chiaro episodio di legittima difesa".