Omicidio Vittorio Boioicchi, qual era il ruolo di Marco Ferdico: “Avevano litigato perché criticava l’Inter sui social”

Era il numero due della Curva Nord. Ma per i pm Paolo Storari e Stefano Ammendola avrebbe avuto un ruolo di primissimo piano nell'organizzazione dell'omicidio del capo ultrà Vittorio Boiocchi, ucciso in circostanze finora mai chiarite nell'ottobre del 2022. È Marco Ferdico, storico portavoce dell'Inter finito agli arresti dopo la maxi inchiesta della Dda di Milano sul "sistema criminale" del tifo organizzato di San Siro.
Nello specifico Ferdico, con il padre Gianfranco, secondo le indagini avrebbe gestito la logistica del crimine procurandosi il mezzo di trasporto (un furgone Fiat Ducato), i cellulari olandesi criptati per le comunicazioni con gli altri organizzatori e l‘arma utilizzata per il delitto, ingaggiando i killer (il suocero di Ferdico Pietro Andrea Simoncini, vicino alle cosche calabresi della faida delle Preserre Vibonesi, e l'amico Daniel "Bellebuono" D'Alessandro) e consegnando poi i 50mila euro ricevuti dalle mani del corista dell'Inter Maurizio Nepi come compenso promesso dal mandante, il vice di Boiocchi Andrea Beretta. Che in questo modo, eliminando il capo ultrà, scala le posizioni e sale automaticamente al vertice del tifo organizzato nerazzurro.

"Siamo stati noi a organizzare tutto", ha ammesso tre anni dopo proprio lo stesso Beretta, già in carcere per l'omicidio di Antonio Bellocco e oggi collaboratore di giustizia. Una lotta di potere scaturita dai forti contrasti sorti con Andrea Beretta nella gestione dei guadagni derivanti dalle attività lecite e illecite legate allo stadio di San Siro. Nello specifico, Boiocchi accusa Beretta di non gestire correttamente i proventi, e di essere responsabile di alcuni ammanchi nelle casse.
Così, tra Beretta e un gruppetto di congiurati, nasce l'idea di sbarazzarsi del numero uno. Per detronizzare Boiocchi, Beretta si affida all'"ufficio stampa" della Curva Marco Ferdico, altrettanto desideroso di entrare nel business del merchandising e anche lui carico di rancori contro il vecchio leader della Nord. "Avevo saputo che anche Marco aveva avuto uno screzio pesante con Vittorio", riferisce Beretta, "perché durante una partita in cui l'Inter aveva giocato male Marco aveva messo dei commenti negativi sui social, sulla squadra e sull'allenatore, ed era stato ripreso fortemente da Vittorio che gli aveva intimato di non scrivere più nulla sui social, altrimenti non veniva più allo stadio".
Un'onta da lavare con il sangue, come accadrà il 29 ottobre del 2022 quando Boiocchi, davanti al portone di casa sua in via Fratelli Zanzottera a Figino, periferia Ovest di Milano, viene raggiunto da diversi colpi di arma da fuoco e muore. Un'esecuzione che stravolgerà di nuovo il direttivo della Nord aprendo le porte al rampollo di ‘ndrangheta Antonio "U Nanu" Bellocco che solo due settimane dopo, il 12 novembre, è già arrivato dalla Calabria. Un ingresso ampiamente caldeggiato proprio da Ferdico che, così, forma il triumvirato Beretta-Ferdico-Bellocco. "Sarai sempre la parte più bella di me. Eri la persona che più ha creduto in me da quando sono diventato uomo", scrive Ferdico sui social alla morte di Bellocco. "Nessuno potrà mai capire l’amore che ci legava e che ci riempiva le giornate.Nulla sarà più come prima senza te… vivrò onorando l’uomo meraviglioso che eri".