Omicidio Verzeni, ritratta il sosia di Johnny Depp: “Mi sono sbagliato, non ho mai conosciuto Sharon”
Aveva raccontato agli inquirenti di essere stato avvicinato da Sharon Verzeni in piazza a Brembate, pochi giorni prima che la 33enne venisse assassinata da un killer ancora sconosciuto. "Non era lei, mi sono sbagliato", ritratta oggi Fabio Delmiglio, il sosia bergamasco di Johnny Depp sentito come persona informata sui fatti dai carabinieri di Bergamo nell'ambito dell'indagine sull'omicidio della barista accoltellata a morte nella notte tra il 29 e il 30 luglio a Terno d'Isola.
"Sharon, in realtà, non l'ho mai conosciuta. Quella che ho conosciuto io era un'altra" ha detto Delmiglio. L'attore, che si era presentato in caserma con cappello e occhiali tipici della superstar di Hollywood, aveva raccontato ai cronisti che una giovane donna lo aveva avvicinato in piazza a Brembate, dove la vittima lavorava in un bar pasticceria, chiedendogli di "pubblicizzare qualcosa", senza tuttavia specificare di cosa si trattasse.
Una pista aperta solo per poche ore, e subito richiusa. Gli inquirenti, dopo quasi un mese, girano così senza sosta intorno alla vita apparentemente lineare di Sharon, concentrandosi tra i legami familiari (e inizialmente sul compagno Sergio Ruocco, non indagato, che la sera del delitto si trovava in casa) e le possibili conoscenze nate sul posto di lavoro: fra queste, anche un possibile avvicinamento ad alcuni membri di Scientology.
Chi indaga, del resto, è convinto che quella che ha visto come vittima Sharon non sia stata un'aggressione casuale. Che insomma l'assassino conoscesse la giovane barista, e che le avesse per questo dato un appuntamento notturno nell'unica via di Terno d'Isola non coperta da telecamere, riuscendo a far perdere completamente le sue tracce dopo quattro coltellate inferte in serie, con grandissima rapidità. Come una vera e propria esecuzione.