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Omicidio a Treviglio, il giallo della denuncia per aggressione fatta già un anno fa con il nome sbagliato

La 71enne Silvana Erzembergher, accusata di omicidio, era stata denunciata l’anno prima per aver aggredito i coniugi Casati. Ma allora il nome era sbagliato e quindi era stato impossibile fare accertamenti.
A cura di Giorgia Venturini
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Si continua a indagare sull'omicidio di Treviglio, in provincia di Bergamo, dove una donna di 71 anni ha ucciso a colpi di pistola un vicino di casa e ferito sua moglie. A immortalare tutto c'è un video in cui si vede Silvana Erzembergher impugnare la pistola e sparare, uccidendo il 62enne Luigi Casati. La 57enne Monica Leoni, accorsa nel cortile del condominio in via Brasside per cercare di soccorrere il coniuge, è stata a sua volta ferita alla gamba. Trasportata d'urgenza in ospedale, non è più in pericolo di vita. 

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La denuncia per aggressione fatta un anno fa

Gli investigatori ora indagano anche sul passato della donna: sembrerebbe che l'indagata avesse già aggredito la vicina di casa con un bastone. Sembrerebbe che provasse rancore per i coniugi Casati per i motivi ancora tutti da chiarire. Una vicina di casa ha riferito a Fanpage.it che in passato la 71enne aveva colpito Monica con un bastone, ma non è chiaro se fosse stata effettivamente formalizzata una denuncia nei suoi confronti e soprattutto se in quella circostanza i carabinieri avessero svolto accertamenti sulla pistola in uso all'anziana. Nel dettaglio, secondo fonti riportate a Fanpage.it, la precedente denuncia era stata fatta a maggio dello scorso anno, ma con cognome giusto e nome sbagliato. Per questo poi tutto si era fermato: la donna non si è riuscita a trovare e quindi non c'erano stati ulteriori accertamenti. Soprattutto per quanto riguarda il porto d'armi. Ora in mano agli inquirenti c'è anche quella precedente denuncia: i coniugi allora avevano parlato di un ramoscello in una prima deposizione poi durante la convalida a luglio di un bastone. Tutto quanto ora dovrà essere chiarito dalla Procura.

Le prime parole della donna davanti agli inquirenti

Dopo l'omicidio la donna è stata arrestata. Nelle poche parole pronunciate prima di trincerarsi dietro la facoltà di non rispondere avrebbe detto di essere esasperata da tempo dal comportamento dei coniugi, anche se alcuni vicini sostengono che le sue fossero solo "fantasie": "Ce l’aveva con loro e lo diceva a tutti, non si sa bene perché. Non litigavano, era solo lei che si inventava le cose, loro non le davano fastidio – ha detto al quotidiano locale L'Eco di Bergamo una vicina -. Diceva che sentiva dei rumori di notte, aveva suonato il campanello anche a me. E diceva a tutti che aveva una pistola in casa". La pistola non era mai stata sequestrata, dunque. Fino ad ora, nei pochi attimi dopo la tragedia. La 71enne, che è assistita dall’avvocato Pamela Nodari, nel pomeriggio di ieri ha accusato un malore ed è stata trasferita in ospedale, piantonata. Nelle prossime ore verrà nuovamente sentita e il giudice per l'indagine preliminare deciderà per la convalida dell'arresto. Davanti all'autorità giudiziaria dovrà rispondere di omicidio volontario aggravato e tentato omicidio.

(Ha collaborato Chiara Daffini)

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