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Omicidio di Giulia Tramontano

Omicidio Tramontano, la sorella Chiara: “Ergastolo per l’essere inumano che ci ha privato di Giulia”

La sorella di Giulia Tramontano ha pubblicato un post sui suoi canali social lungo i quali chiede giustizia per la 29enne e l’ergastolo per Alessandro Impagnatiello, il compagno accusato dell’omicidio.
A cura di Ilaria Quattrone
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Il 18 gennaio 2024 inizierà il processo per Alessandro Impagnatiello, l'uomo che è accusato di aver ucciso la compagna Giulia Tramontano incinta del figlio Thiago. La sorella della 29enne, attraverso il suo profilo Instagram, ha espresso la volontà della famiglia: "Ergastolo per l'essere inumano che ci ha privato di una sorella, una figlia, un'amica, un nipote e una grande donna".

Il post di Chiara Tramontano

"Ci siamo. Vogliamo sapere di vivere in un paese giusto. Nulla ci restituirà Giulia, ma la giustizia può alleviare il senso perenne di frustrazione e sconfitta che proviamo dinnanzi alla lapide di mia sorella", scrive Chiara su Facebook. La ragazza ha ricordato il dolore terribile che lei e la sua famiglia sono costretti a vivere tutti i giorni: "Giustizia per il nipote che non culleremo mai, per la nostra vita distrutta, per i silenzi che accompagneranno ogni Natale, ogni compleanno di Giulia, ogni giorno di festa in cui non saremo più cinque a tavola".

Chiede quindi giustizia per Giulia e Thiago, ma anche per lei che ha perso la sorella maggiore, per Mario "che a soli 21 anni ha portato sulle spalle la bara di sua sorella e suo nipote" e per i genitori Loredana e Franco: "Oggi sono ergastolani del dolore di fronte alla foto della figlia impressa su un pezzo di marmo".

Il 18 gennaio si svolgerà la prima udienza per Alessandro Impagnatiello

Il 18 gennaio si svolgerà la prima udienza del processo immediato davanti ai giudici della Corte d'Assise di Milano. Impagnatiello – che è difeso dalle avvocate Giulia Gerardini e Samanta Barbaglia – è accusato di aver ucciso la compagna con 37 coltellate. Al trentenne sono contestate le aggravanti della crudeltà, della premeditazione, dei futili motivi e del aver ucciso la propria convivente.

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