Uccide la compagna e si toglie la vita a Lonato: potrebbe averla sedata prima dell’omicidio
"Aveva detto di essere molto stanco, per questo aveva chiesto dieci giorni di ferie. Lui non si fermava mai". È la testimonianza dei colleghi di Cristian Catalano, l'uomo di 50 anni trovato morto in un'abitazione di Lonato del Garda (Brescia) lo scorso 1 aprile, il giorno di Pasquetta: accanto a lui il corpo senza vita di Shaui Li, 45enne con cui da pochi mesi aveva intrecciato una relazione. Ambedue avevano le vene dei polsi tagliate, e sono morti dissanguati.
Secondo quanto emerso finora, l'uomo avrebbe prima ucciso la compagna e poi, dopo aver vagato per casa a lungo, si sarebbe tolto la vita procurandosi profonde ferite alle braccia e alla gola. Nell'appartamento i Carabinieri hanno trovato tracce di sangue sparse ovunque, e un test ginecologico nella borsetta della donna: l'ipotesi, che potrà essere confermata solo dalle analisi del sangue, è che potesse essere incinta da poche settimane.
Cosa può essere successo in quell'abitazione dove il dramma, a detta dei vicini, si sarebbe consumato nel più totale silenzio? Perché, secondo quanto confermato dall'autopsia, la vittima non si sarebbe mai difesa? Il dubbio, in attesa degli accertamenti più approfonditi dei test tossicologici, è che la 45enne possa essere stata sedata o stordita prima di essere ferita a morte.
"Cristian era una brava persona, un gran lavoratore: affidabile, puntuale, sempre disponibile", ha raccontato la titolare dell'azienda in cui Catalano lavorava a BresciaToday. "Prima di Pasqua mi aveva chiesto una decina di giorni di ferie, perché non si sentiva in forma e aveva bisogno di riposare: avrebbe dovuto rientrare la settimana prossima. Credo fosse la prima volta che si prendeva una pausa, durante l'estate aveva lavorato senza sosta. Ma non ha mai manifestato malesseri e non è mai apparso turbato: era tranquillo e pacato e non ha mai creato problemi".