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Omicidio suicidio di Corbetta: “Liti tra Vita Di Bono e Luigi Buccino, ma davanti al figlio smettevano”

Oggi, nella chiesa di San Vittore a Corbetta (Milano), si sono tenute le esequie della coppia. Lo scorso 5 novembre Vita Di Bono, 47 anni, ha ucciso a coltellate il marito Luigi Buccino, 54 anni, mentre dormiva. Erano sposati dal 1994.
A cura di Francesca Del Boca
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Si scava ancora nella quotidianità dei coniugi Vita Di Bono e Luigi Buccino, morti nella loro casa di Corbetta (Milano) domenica 5 novembre e trovati dal figlio maggiore in un mare di sangue: secondo quanto ricostruito la donna, 47 anni, avrebbe ucciso a coltellate il marito 54enne che dormiva, per poi togliersi la vita con la stessa arma del delitto.

Una coppia legata da quasi 30 anni di matrimonio e due figli ormai grandi. Ma anche, a quanto pare, da liti, sospetti e malumori. "Non hanno mai fatto trapelare niente", un cittadino di Corbetta che conosceva i due coniugi, parlando con Il Giorno. E ancora. "Li abbiamo sempre visti spensierati, non mostravano niente. In molti dicevano che avessero problemi, ma non sembrava". I due hanno già provato a separarsi, pochi mesi prima, ma poi sono tornati insieme.

"Li sentivo spesso battere colpi, discutevano di continuo", il ricordo opposto della vicina di casa, che abita nell'appartamento di fronte a quello di Luigi Buccino e Vita Di Bono e riesce a captare ciò che davvero accade dentro le mura di quella casa. "Lei era ossessionata dalla gelosia, credeva che il marito ricevesse in casa l'amante mentre dormiva". La 45enne, del resto era già stata ricoverata un anno fa all'ospedale di Magenta per un tentato suicidio: già da mesi, evidentemente, la casalinga era preda di pensieri ossessivi e vere e proprie paranoie letali.

Oggi, nella chiesa di San Vittore a Corbetta, si sono tenute le esequie della coppia. In prima linea i figli Sara e Christian. "Le liti tra i due finivano quando entrava in casa il figlio, davanti a lui tutto taceva", sempre la testimonianza rilasciata a Il Giorno da un conoscente. Un modo per proteggere il primogenito. Fino al pomeriggio di quella domenica di novembre.

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