Omicidio Stefania Rota, al via la perizia psichiatrica su Ivano Perico: il verdetto potrebbe arrivare a luglio
Novanta giorni per stabilire se Ivano Perico era capace di intendere e di volere al momento dell'omicidio di Stefania Rota, la cugina di 62 anni che ha ucciso colpendola alla testa con un batticarne nel febbraio 2023 (anche se il corpo della donna era stato ritrovato più di due mesi dopo) a Mapello, in provincia di Bergamo. Nell'udienza di oggi, lunedì 15 aprile, la Corte d'Assise ha incaricato un perito di accertare le condizioni psichiche dell'imputato. L'uomo è accusato di omicidio volontario aggravato da motivi abietti. Infatti, il movente sarebbe stato un pezzo di capannone conteso tra i due cugini. Ivano Perico rischia l'ergastolo e un possibile verdetto potrebbe già esserci il prossimo 22 luglio.
L'udienza di oggi e la nomina della dottoressa Paulillo
La Corte d'Assise ha incaricato la dottoressa Giuseppina Paulillo di condurre gli accertamenti su Ivano Perico. L'uomo era in grado di intendere e di volere mentre uccideva la cugina Stefania Rota? Lo stabilirà la perizia psichiatrica. Perico, oggi non presente in aula, è in carcere dal maggio 2023 e poco prima dell'arresto era stato ricoverato nel reparto psichiatria dell'ospedale di Bergamo.
La dottoressa Paulillo avrà 90 giorni di tempo per stabilire se l'uomo, 63enne sposato e con una figlia, sia affetto da patologie psichiche e, in caso positivo, se la malattia abbia compromesso la sua capacità di intendere e di volere al momento dell'omicidio. Inoltre, sarà accertato se l'uomo può essere considerato socialmente pericoloso. Il prossimo 22 luglio si procederà con la discussione finale e non è escluso un verdetto immediato.
La vicenda e il movente dell'omicidio
Stefania Rota è stata uccisa a colpi di batticarne nella sua abitazione a Mapello, in provincia di Bergamo, dal cugino Ivano Perico l'11 febbraio 2023. Il corpo della 62enne è stato trovato ben due mesi dopo, questo perché Rota era una donna che intratteneva pochi rapporti con i parenti e viveva da sola. L'unico vicino era proprio il cugino. Inizialmente, i carabinieri avevano pensato a una morte naturale, ma poi, cercando la macchina della vittima e analizzando i suoi movimenti con le celle telefoniche agganciate, i sospetti erano ricaduti su Ivano Perico.
L'uomo, alla fine, ha confessato il delitto e ha spiegato il movente dell'omicidio: una lite legata a degli immobili in comune. In particolare, Stefania Rota è stata uccisa per 35 metri quadrati di muro di Perico rimasti abusivi dopo che la donna aveva ottenuto il condono del tetto del confinante capannone ereditato dal padre.