Omicidio Sofia Castelli, 24 anni di carcere all’ex Zakaria Atqaoui: perché non è stato condannato all’ergastolo
La Procura di Monza aveva chiesto il massimo della pena per Zakaria Atqaoui, il 24enne di Cologno Monzese (Milano) che all'alba del 29 luglio 2023 si è prima nascosto nell'armadio di casa dell'ex fidanzata, attendendola per tutta la notte dal ritorno in discoteca, e poi l'ha accoltellata nel sonno. Il giovane, lo scorso aprile, è stato condannato a 24 anni di reclusione per omicidio aggravato dalla premeditazione, dai futili motivi e dall’uso del mezzo insidioso.
Le motivazioni della sentenza
Perché? Nella valutazione delle attenuanti, tra le motivazioni della sentenza rese note di recente, i giudici della Corte d'Assise di Monza hanno tenuto conto del "comportamento tenuto immediatamente dopo il delitto" da parte dell’imputato, che si è subito assunto "tutte le responsabilità", "ricostruendo nei dettagli l'omicidio", per quanto "crudele ed efferato". Ma non solo. Sul caso di Zakaria Atqaoui, che si è mostrato collaborativo anche durante il processo a suo carico, hanno inciso anche la giovane età dell’imputato, alla "prima esperienza giudiziaria" e con una "storia familiare particolarmente disagiata e difficile" alle spalle, dopo l'abbandono dei genitori a 16 anni.
L'omicidio premeditato di Sofia Castelli
"La famiglia di lei, per questo, lo trattava come un figlio", ha commentato Aurora Fiameni, l'amica che quella notte si trovava in casa con Sofia dopo la serata in discoteca a Milano. "Lui la seguiva, le mandava messaggi, lei l'aveva bloccato ovunque per non fargli vedere cosa faceva. Il giorno prima Zakaria mi aveva scritto: tranquilla, adesso Sofia me la voglio dimenticare". Il 23enne, nascosto nell'armadio, ascolta le conversazioni delle due amiche che mentre si struccano parlano dei momenti appena trascorsi, degli amici, dei ragazzi.
Non accettava la fine della relazione con l'ex fidanzata
Il 24enne, secondo quanto emerso dall'autopsia, ha sferrato otto coltellate all'ex fidanzata, di cui due dritte al collo. Con Sofia Castelli avevano avuto una lunga relazione sentimentale, recentemente conclusa per volere della ragazza. Il 23enne italo-marocchino, però, non aveva mai accettato la cosa ed era ossessionato dal fatto che la 20enne potesse uscire con un altro: diverse volte si sarebbe presentato sotto casa o nei luoghi che lei di solito frequentava.
Alcuni giorni prima dell'omicidio, Zakaria Atqaoui era riuscito a farsi aprire la porta da Sofia, con la scusa di mangiare insieme un pezzo di torta. Sfruttando questa occasione, il 23enne si era impossessato di un mazzo di chiavi dell'abitazione. E così, mentre la ragazza era a ballare con le amiche, il giovane è entrato in casa, ha preso un coltello dalla cucina e si è nascosto nell'armadio della sua camera da letto, attendendo pazientemente il ritorno dell'ex fidanzata. Quando era certo che la 20enne era sola a letto, è uscito e l'ha colpita a morte.