Omicidio Sharon Verzeni, una testimone: “Ho sentito un’auto frenare e poi ripartire”
"Ho sentito la frenata di un'auto, poi la ripartenza, quindi le grida di aiuto": è quanto ha raccontato una donna che vive in via Castegnate al civico 29 a Terno d'Isola (Bergamo) dove la notte del 30 luglio è stata accoltellata la 33enne Sharon Verzeni. La vittima è poi morta all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Il suo assassino non ha ancora un volto.
"Ho alzato la tapparella e ho visto Sharon barcollare", ha precisato la testimone. Verzeni, subito dopo essere stata colpita, è riuscita a telefonare il 112 per chiedere aiuto: non è però stata in grado di dire dove si trovasse. Sono stati alcuni residenti e passanti a chiamare i soccorsi e indicare il luogo in cui è stata ferita.
La donna, che invece ha fornito questa spiegazione, non è stata ancora ascoltata dai carabinieri: "Non avendo vista nulla, ho pensato non fosse utile". La testimone vive nello stesso condominio in cui è stato sequestrato un garage. All'interno è stata trovata una branda, che potrebbe essere stata utilizzata dal killer.
Anche un'altra testimone ha affermato di aver sentito un'automobile sgommare: "Non so di preciso che ora fosse, ma mi sono alzata per andare in bagno come mia abitudine. Ero andata a letto alle 22, poteva essere l'orario dell'omicidio. Quella notte non ho fatto caso al rumore, ma ci ho riflettuto dopo la notizia che la donna era stata accoltellata qui vicino". Nemmeno lei però si è rivolta ai carabinieri.
Per questo complesso caso è stato chiesto l'aiuto anche del reparto crimini violenti del Ros, lo stesso che ha indagato sull'omicidio di Yara Gambirasio, la tredicenne uccisa nel 2010 a Brambate (Bergamo).
Ogni segnalazione per gli inquirenti è importante e potrebbe aiutare a trovare sia l'assassino che l'arma del delitto. Su indicazione di alcuni cittadini, sono stati trovati alcuni coltelli che sono stati sequestrati e spediti ai Ris di Parma per verificare se siano o meno stati utilizzati per uccidere Sharon Verzeni. Gli investigatori, inoltre, hanno analizzato le immagini delle telecamere di sorveglianza di abitazioni private e identificato residenti e passanti.
Queste persone potrebbero essere convocate e ascoltate dai carabinieri. Le loro parole potrebbero essere importanti, considerato che proprio nel punto in cui la 33enne è stata uccisa non ci sono telecamere. Un elemento, di cui l'assassino potrebbe essere stato a conoscenza.