Omicidio di Sharon Verzeni a Bergamo

Omicidio Sharon Verzeni, in migliaia ai funerali. Il prete: “La mano di Caino ha colpito ancora”

Sono migliaia le persone che hanno partecipato ai funerali di Sharon Verzeni, la donna di 33 anni uccisa a Terno d’Isola da persone. Il prete: “Ci verrebbe da dire che ancora una volta il male ha vinto perché ha spezzato una giovane vita”.
A cura di Natascia Grbic
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I genitori di Sharon Verzeni al funerale della figlia
I genitori di Sharon Verzeni al funerale della figlia
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Sono migliaia le persone che hanno voluto dare l'ultimo saluto a Sharon Verzeni, la donna di 33 anni uccisa a Terno d'Isola, mentre stava facendo una passeggiata. In tantissimi hanno partecipato alle esequie e al corteo funebre che dalla chiesa ha scortato la bara verso il cimitero di Bottanuco, dove la 33enne riposerà per sempre. Ad accompagnare il feretro anche i genitori, distrutti dal dolore.

"La prima immagine che viene alla mente è quella di dire che ancora una volta la mano di Caino ha colpito – le parole del parroco nell'omelia dedicata a Verzeni – Ci verrebbe da dire che ancora una volta il male ha vinto perché ha spezzato una giovane vita. Perché ha interrotto dei progetti, dei sogni, dei desideri di vita insieme. Una morte così interrompe bruscamente ciò a cui ci sentiamo legati. La parola di Dio non cancella né i drammi né le sofferenze, ma nello stesso tempo è una piccola luce che si accende nella nostra comunità".

L'uscita del feretro dalla chiesa
L'uscita del feretro dalla chiesa

"Di fronte a questa tragedia e alle tante domande che ci siamo fatti in questi giorni, l’immagine del Vangelo di questo velo che si spezza rappresenta ciò che è successo a noi. E come se avessimo davanti a noi un velo che ci impedisce di vedere e capire cosa realmente è accaduto. Il primo dono che chiediamo al signore e che questo velo si rompa e che rompendosi, questa fatica e incapacità a capire la gravità di questo dramma… Nella narrazione che il Vangelo fa della morte e resurrezione di Gesù ci sono parole di preghiera, ma non dobbiamo dimenticarci tre preghiere preziose che il signore ci ha regalato. ‘Padre nelle tue mani consegno il mio spirito' e noi siamo qui a dare nelle mani del padre Sharon. Mettiamo ogni giorno la nostra vita nelle mani del Signore, anche la nostra che ora è smarrita, delusa, scoraggiata di fronte alla vita, di fronte all’immagine che il mondo stesso sta dando di se. Io allora non voglio farmi corrodere e uccidere dal dramma e dalla violenza di questo gesto".

Nell'omelia, il parroco ha avuto un pensiero anche per i carabinieri che in questo momento stanno indagando sull'omicidio della donna. "Vogliamo pregare anche per coloro che in questi giorni stanno lavorando per la ricerca della verità, ce lo stiamo augurando tutti, perché lo spirito santo illumini e guidi il loro operato. E poi preghiamo anche per la conversione perché questi drammi non accadano più, così che la conversione possa diventare anche redenzione, così che nessuno viva più in esperienza come questa, come i suoi familiari che restano con questo dolore".

La folla ai funerali di Sharon Verzeni
La folla ai funerali di Sharon Verzeni

Al funerale di Sharon Verzeni era presente anche il sindaco di Terno d'Isola, Gianluca Sala. "Ho visto il desiderio di essere d’aiuto per fare luce su questa tragedia, ho visto persone che non sempre hanno conosciuto il volto di Sharon, ma che si sono riconosciuti in questa giovane donna – ha dichiarato – È la fame di risposte che spinge le nostre comunità unite e piene di speranza per mettere un punto fermo a una vicenda che oggi ha solo punti di domanda e avere giustizia".

Cosa sia successo, ma soprattutto perché, non è ancora chiaro. Sharon Verzeni era uscita a fare una passeggiata dopo cena nella notte tra il 29 e il 30 luglio, quando è stata aggredita e accoltellata a morte. Chi l'ha uccisa non è stato ancora identificato. Le telecamere di sorveglianza presenti nella zona hanno ripreso due persone sospette aggirarsi per le strade del comune quella stessa notte, ma i militari non le avrebbero ancora trovate. Tutte le ipotesi sono al vaglio, anche se quella di una rapina finita male sembra improbabile: Verzeni non aveva con sé il portafoglio, solo il cellulare, con il quale ha chiesto aiuto subito dopo l'aggressione. Purtroppo, è morta poco dopo il suo arrivo in ospedale.

Ha collaborato Chiara Daffini

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