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Omicidio Sharon Verzeni

Omicidio Sharon Verzeni, il compagno Sergio Ruocco per 6 ore in caserma: accertamenti sui suoi dispositivi

Durante il sopralluogo di ieri, 23 agosto, nella villetta di via Merelli a Terno d’Isola (Bergamo) i carabinieri hanno prelevato pc e cellulare di Sergio Ruocco. Il 37enne, compagno di Sharon Verzeni, uccisa in strada con 4 coltellate il 30 luglio scorso, è rimasto per 6 ore in caserma per gli accertamenti sui suoi dispositivi.
A cura di Enrico Spaccini
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Per sei ore Sergio Ruocco è stato a disposizione dei carabinieri del Comando provinciale di Bergamo ieri, venerdì 23 agosto. Gli investigatori hanno ribadito che la posizione dell'idraulico 37enne non è cambiata nei confronti dell'indagine sull'omicidio della sua compagna, Sharon Verzeni, uccisa a Terno d'Isola nella notte tra il 29 e 30 luglio scorsi, e che non è stato ancora interrogato per una terza volta. I dispositivi elettronici, pc e cellulari, che sono stati prelevati dalla villetta di via Merelli in cui viveva con la barista 33enne, però, sono i suoi. "Sharon non aveva un computer", ha detto lo stesso Ruocco ai cronisti.

Il secondo sopralluogo nella villetta di via Merelli

Quello che è andato in scena tra le 12 e le 12:30 del 23 agosto è stato il secondo sopralluogo fatto dai carabinieri all'interno della villetta dove Ruocco e Verzeni vivevano insieme ormai da tre anni, programmando di sposarsi nel 2025. L'intero immobile è sotto sequestro dalla mattina del 30 luglio, quando i carabinieri hanno prelevato il 37enne per chiarire subito la sua posizione in merito all'assassinio della sua compagna avvenuto alle 00:50 in via Castegnate.

Dopo quella mattina, il 37enne era stato interrogato una seconda volta il 13 agosto: per cinque ore, Ruocco ha ricostruito la sua vita con Sharon, le loro abitudini e le loro amicizie. Lasciata ai margini l'ipotesi di uno sconosciuto omicida, gli inquirenti ormai da tempo si stanno concentrando sulla sfera privata della 33enne, ricercando il responsabile della sua morte tra i suoi conoscenti.

Il sopralluogo in via Merelli (foto da LaPresse)
Il sopralluogo in via Merelli (foto da LaPresse)

Tuttavia, dopo tre settimane una vera pista ancora non c'è. Il 23 agosto Ruocco è stato di nuovo convocato in caserma. Il motivo è che doveva partecipare al nuovo sopralluogo nella villetta di via Merelli, essendo lui proprietario dell'immobile. La permanenza all'interno dell'abitazione è stata breve, poco più di 15 minuti: "Sapevano cosa prendere", ha detto il 37enne, ovvero il suo pc (dato che Sharon non ne aveva) e almeno un suo cellulare ("ne ho più di uno", aveva affermato Ruocco).

Gli accertamenti sui dispositivi di Ruocco

Per sei ore, però, Ruocco è rimasto a disposizione dei carabinieri. Dalla caserma fanno sapere che in tutto questo tempo hanno dovuto compilare i vari verbali, ottenete la copia forense dei vari dispositivi e acquisire le password. Per un paio d'ore c'era anche Bruno Verzeni, padre della vittima, insieme al suo avvocato per partecipare, in qualità di persone offese, agli accertamenti irripetibili.

Intanto, il Ris di Parma non ha ancora inviato i risultati delle analisi sugli abiti indossati da Sharon Verzeni la notte in cui è stata accoltellata, sui coltelli che sono stati sequestrati nel corso delle indagini e dei tamponi eseguiti durante l'autopsia della 33enne. È in programma, però, un nuovo sopralluogo nell'appartamento di via Merelli da parte del reparto scientifico.

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