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Omicidio Sharon Verzeni

Omicidio Sharon Verzeni, fermato l’uomo in bicicletta: il 31enne è sospettato del delitto

Un 31enne è stato arrestato dai carabinieri di Bergamo. L’uomo sarebbe stato inquadrato dalle telecamere fuggire da via Castegnate, a Terno d’Isola, dopo la morte di Sharon Verzeni. È sospettato del delitto.
A cura di Enrico Spaccini
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I carabinieri di Bergamo hanno arrestato un 31enne ritenuto il presunto autore dell'omicidio di Sharon Verzeni. Si tratterebbe dell'uomo che era stato inquadrato dalle telecamere allontanarsi in bicicletta da via Castegnate a Terno d'Isola (in provincia di Bergamo) intorno alle 00:50 del 30 luglio scorso. I militari lo hanno fermato nella notte del 29 agosto dopo aver raccolto nei suoi confronti gravi indizi di colpevolezza.

Il 31enne sarebbe l'uomo che si era allontanato in bicicletta

Le telecamere di sorveglianza avevano inquadrato numerose persone transitare la notte tra il 29 e il 30 luglio scorso nella zona di via Castegnate. Nel corso delle indagini, i carabinieri hanno provveduto a identificare tutti per capire il motivo per cui si trovassero là. Un uomo in bicicletta era stato ripreso da diverse telecamere prima aggirarsi in zona e poi allontanarsi a tutta velocità.

In un primo momento, i carabinieri pensavano che potesse aver visto qualcosa, che potesse essere un testimone chiave per risalire all'assassino di Verzeni, accoltellata in strada alle 00:52 del 30 luglio. Tuttavia, nel corso delle indagini i militari avrebbero raccolto a suo carico gravi indizi di colpevolezza che hanno portato al suo fermo su decreto della Procura. È stato spiegato che il sospettato è un uomo di 31 anni, italiano e disoccupato. Pare che non avesse alcun legame con Verzeni e che abbia problemi psichici non certificati. Il giovane avrebbe agito senza un particolare motivo.

Le ricerche dell'arma del delitto

Proprio ieri pomeriggio la procuratrice aggiunta Maria Cristina Rota aveva assicurato che ci fossero "ragioni per essere moderatamente ottimisti di attivare in tempi non lunghi alla soluzione del caso". Tuttavia, era stato anche spiegato che le indagini si stanno muovendo "su più fronti" e che ancora non c'era nessun indagato.

Ora che un nome parrebbe esserci, manca ancora la ricostruzione del movente e l'individuazione dell'arma del delitto. Mentre per il primo i carabinieri potrebbero aver trovato qualcosa, per il secondo punto c'è ancora del lavoro da fare. In due giorni sono stati setacciati i tombini di Terno d'Isola, il torrente Buliga e il parco, ma senza successo.

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