Omicidio Sharon Verzeni, convocati in caserma i genitori: si scava nella vita della barista di Terno d’Isola
Il lavoro alla pasticceria Vanilla di Brembate di Sopra, i preparativi per il matrimonio con lo storico compagno Sergio, i ritrovi domenicali con mamma, papà e i due fratelli, pochissime amicizie al di fuori della famiglia.
È una vita apparentemente lineare, senza sbavature o punti oscuri, quella di Sharon Verzeni, la 33enne uccisa a coltellate da un assassino ancora sconosciuto mentre passeggiava per le strade di Terno d'Isola (Bergamo) nella serata tra il 29 e il 30 luglio.
Gli investigatori del Ros e del Ris, adesso, cercano di scavare a fondo nella vita nella giovane donna. Attraverso le analisi sul cellulare di Sharon (che tra mezzanotte e l'una meno dieci, ovvero da quando la 33enne è uscita di casa a quando ha subito l'aggressione mortale in strada, ha generato traffico) e le testimonianze dei parenti. E così, dopo il compagno Sergio Ruocco (convocato per due volte dai militari) e i fratelli Melody e Cristopher, verranno oggi sentiti in caserma come persone informate dei fatti anche i genitori della vittima, Bruno e Maria Teresa Verzeni.
Omicidio Sharon Verzeni, cosa non torna
Sotto la lente di chi indaga, ora, ci sono quelle strane passeggiate serali. "Camminava per buttare giù qualche chilo in vista del matrimonio", hanno assicurato i parenti. Quella sera, però, Sharon esce di casa a notte inoltrata, senza nemmeno avvertire il compagno, che infatti resta a letto e non viene ripreso dalle telecamere che puntano sul portone di casa. E soprattutto, secondo quanto emerso finora, impiega ben 50 minuti per percorrere poche decine di metri, un tragitto che una persona con l'obiettivo di perdere peso impiegherebbe in ben più breve tempo, 5 minuti al massimo.
Le indagini sul Dna e sul cellulare di Sharon
Ma non solo. Gli inquirenti, nel tentativo di ricostruire la cerchia relazionale della giovane, si sono concentrati anche su un recente avvicinamento a Scientology e ai suoi costosissimi corsi, senza però ravvisare per il momento spunti interessanti.
I carabinieri, così, si aspettano indicazioni rilevanti dall'analisi della copia forense del cellulare di Sharon e dal confronto tra eventuali tracce di Dna trovate sugli abiti e il corpo e i profili genetici prelevati nella zona del delitto, così come dalle sbiadite immagini delle telecamere di sorveglianza sparse per il paesino della bergamasca. Mentre, dopo tre settimane di ricerche a tappeto, non c'è nemmeno traccia dell'arma con la quale Sharon Verzeni è stata accoltellata a morte per quattro volte, prima di provare a chiedere aiuto.