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Antonio Loprete ucciso e fatto a pezzi dal figlio

Omicidio Sesto San Giovanni, il 19enne che ha ucciso il padre era stato segnalato dai vicini di casa

Il ragazzo di 19 anni, che nella mattinata di oggi 12 giugno ha ucciso il padre nella loro abitazione di Sesto San Giovanni, era stato già segnalato dai vicini di casa durante il lockdown perché organizzava festini.
A cura di Giorgia Venturini
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"Avevamo fatto un esposto segnalando alcuni festini durante il lockdown". Parlano a Fanpage.it in vicini di casa del ragazzo di 19 anni che nella mattinata di oggi 12 giugno ha ucciso il padre di 57 anni nella loro abitazione al civico 9 in via Saint Denis a Sesto San Giovanni, paese alle porte di Milano. I condomini infatti raccontano di confusione e via vai di persone anche quando in Italia era ancora emergenza pandemica: per questo era scattato l'esposto. I festini venivano organizzati in quella stessa casa in cui alle prime ore della mattinata di oggi è stato commesso l'omicidio. Ad allertare i carabinieri è stato lo stesso 19enne Gianluca Loprete che in una chiamata ai militari aveva chiesto loro di arrivare in fretta perché aveva ucciso il padre Antonio. Sul posto si sono precipitati anche i sanitari che non hanno potuto far altro che accertare il decesso.

Il corpo trovato mutilato

Intanto i carabinieri, una volta entrati nell'abitazione, hanno trovato il corpo dell'uomo in camera da letto e fatto a pezzi: il corpo era mutilato e sezionato in più parti. Come comunicato dall'Arma, nell'appartamento in questione stanno operando i carabinieri della Sis del Nucleo Investigativo di Milano e il medico legale. Per il 19enne intanto è scattato l'arresto: è già stato sottoposto a interrogatorio. Intanto ora si sta cercando di ricostruire il movente di un tale gesto: sempre tramite fonti di Fanpage.it, si è scoperto che padre e figlio vivevano insieme ma si ignoravano. I vicini non parlano di odio, però. Il padre, ex direttore di banca, soffriva di depressione da alcuni mesi: era separato. La madre del ragazzo è residente in Alto Adige. I due vivevano in una casa trascurata e lasciata andare. Ancora tutto da chiarire però cosa abbia spinto il giovane a uccidere il padre: così come non è chiaro se la violenza sia avvenuta al termine di una lite.

Il ragazzo non risponde davanti al pubblico ministero

Il ragazzo davanti al pubblico ministero di turno ha deciso di non rispondere alle domande. Il ragazzo, studente incensurato, sofferente di problemi psichici ed in cura presso un centro locale della zona. A breve verrà trasferito in carcere a Monza: l'accusa è di omicidio aggravato e vilipendio di cadavere.

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