Omicidio Sara Centelleghe, Jashandeep Badhan sotto osservazione: “Valutare se può stare in carcere”
Jashandeep Badhan si è reso "autore di fatti di straordinaria gravità, sintomatici di una totale mancanza di controllo" che non può essere giustificata dall'assunzione di sostanze stupefacenti. Lo scrive la giudice di Bergamo Alessia Solombrino nell'ordinanza di convalida dell'arresto per il ragazzo di 19 anni reo confesso dell'omicidio della vicina di casa Sara Centelleghe, avvenuto a Costa Volpino nella notte del 26 ottobre scorso. Tuttavia la gip ha riconosciuto le difficoltà psicologiche del giovane, e per questo ha disposto che il 19enne "sia sottoposto a osservazione psichiatrica per un periodo non inferiore a 30 giorni" e che venga poi stilata una relazione sul suo comportamento "anche in relazione alla compatibilità con la struttura carceraria".
Sara Centelleghe, 19 anni da compiere il 9 novembre, è stata uccisa al terzo piano dello stabile in cui abitava con la madre a Costa Volpino (Bergamo), colpita da pugni, calci e una trentina di forbiciate al volto e alla testa. Il movente di un delitto così atroce, allo stato attuale, resta ancora "fumoso": il ragazzo, che conosceva la vittima solo di vista, si sarebbe intrufolato nell'appartamento sapendo che la giovane era sola, e in poco più di dieci minuti l'avrebbe aggredita senza un perché, con inaudita violenza. Una scarica di colpi tale da far ipotizzare ora al gip, che lo accusa di omicidio volontario, l'aggravante della crudeltà.
Nel provvedimento, la giudice accenna inoltre anche al "contesto di degrado e disagio sociale" dell'omicida che, "non ancora ventenne e con significativi trascorsi di tossicodipendenza, sembra del tutto privo di un ancoraggio concreto a una scala di valori condivisa oltre che di validi punti di riferimento". Dal suo racconto e da quello degli amici, "non puo' escludersi che si trovasse al momento dei fatti in uno stato di alterazione certamente idoneo a offuscarne il raziocinio, ridurne le capacità critiche e indebolirne i freni inibitori, sia pure senza incidere sull'imputabilità".