Omicidio Sara Centelleghe, il 19enne arrestato confessa: “Non so che cosa mi abbia spinto”
A distanza di poco più di 48 ore dall'omicidio di Sara Centelleghe – la 18enne uccisa in casa nella notte tra venerdì 25 e sabato 26 ottobre con 11 colpi di forbice da Jashan Deep Badhan a Costa Volpino, in provincia di Bergamo – restano tanti gli interrogativi sulle cause che hanno spinto il 19enne a un gesto così estremo. L'indagato è stato interrogato sabato mattina dalle forze dell'ordine alle quali ha confessato di aver ucciso Sara. Di fronte alla domanda dei militari sul perché avesse compiuto il gesto, ha risposto: "Non so perché l’ho fatto, non so che cosa mi abbia spinto". Il 19enne si trova nel carcere di Bergamo dove nei prossimi giorni verrà interrogato dal giudice per le indagini preliminari.
Il presunto incontro tra Badhan e l'amica di Sara
Secondo quanto ricostruito da La Repubblica, l'indagato avrebbe dovuto incontrare l'amica di Sara che stava trascorrendo con lei la serata e che in quel momento aveva lasciato la casa della vittima per cercare qualcosa da bere e per fumare una sigaretta. Il vero motivo dell'incontro sembrerebbe però essere uno scambio di droga che il 19enne avrebbe dovuto consegnarle.
Proprio mentre la ragazza era in strada, l'omicida si sarebbe intrufolato nel palazzo dove viveva Centelleghe e dopo aver trovato la porta di casa aperta è entrato, riversando la sua rabbia sulla vittima che sarebbe stata colpita con delle forbici circa 11 volte mentre era a letto. Al momento, non sono ancora chiare le motivazioni che abbiano spinto il ragazzo a compiere il gravissimo gesto. Sentito dalle forze dell'ordine sabato mattina, ha confessato l'omicidio sottolineando però: Non so perché l’ho fatto, non so che cosa mi abbia spinto".
L'arrestato sarà sentito nei prossimi giorni dal giudice per le indagini preliminari
Il cadavere di Sara è stato trovato dall'amica una volta tornata a casa. A nulla è valso il repentino intervento del personale sanitario allertato dai vicini di casa della vittima che avevano sentito le urla dell'amica.
L’arrestato ha escluso un movente di natura sessuale, solo l’autopsia potrà confermare le sue parole. Il pubblico ministero Giampiero Golluccio della procura di Bergamo valuta l’aggravante della crudeltà. Martedì il 19enne verrà interrogato dal giudice per le indagini preliminari che cercherà di fare luce sul movente.