Omicidio Sabrina Beccalli, assolto Alessandro Pasini: per i giudici non l’ha uccisa lui
Alessandro Pasini non ha ucciso Sabrina Beccalli. L'unico imputato è stato assolto in primo grado dall'accusa di omicidio con formula piena mentre è stato condannato a sei anni di reclusione per distruzione di cadavere, incendio doloso con pericolo per l'incolumità pubblica e crollo di edificio. Il giudice per le indagini preliminari ha dunque disposto la scarcerazione dell'uomo che già nel pomeriggio di oggi potrà lasciare il carcere di Monza.
Omicidio Sabrina Beccalli, assolto Alessandro Pasini: non è stato lui
La sentenza, totalmente inaspettata da parte dell'accusa, ha fatto esplodere la rabbia della famiglia Beccalli. "Maledetta legge italiana. L'ha uccisa e l'ha bruciata. Sei anni ha preso per aver ucciso una donna", grida la sorella di Sabrina, Simona, che ha poi aggiunto: "Ora è lui la vittima, vergognatevi". La sorella di Sabrina ha poi alluso al fatto che per aver ammesso di aver bruciato il cadavere della donna, Pasini sarebbe stato in qualche modo "applaudito" e dunque graziato. Simona ha poi promesso che lotterà "fino alla fine" senza arrendersi perché "lui sapeva quello che faceva". Soddisfatti i legali della difesa che hanno sempre confermato un'unica versione: Sabrina Beccalli sarebbe morta per una overdose di droghe assunte in mix con l'alcol. La notte in cui morì, il 15 agosto 2020, Pasini ha raccontato di aver sentito un forte rumore provenire dal fondo del corridoio dell'appartamento dell'ex compagna dell'imputato nella quale si erano trovati per consumare droga, ma non riuscendo ad alzarsi, forse proprio a causa degli effetti degli stupefacenti, era tornato a dormire. La mattina, svegliandosi, avrebbe trovato il corpo ormai senza vita della donna. Da lì la decisione di distruggerne il cadavere e cercare di abbattere la casa della ex compagna, in quel momento fuori città.