Omicidio Roberto Bolzoni, la sorella: “Per noi un fulmine a ciel sereno, cerchiamo solo la verità”
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Si continua a indagare sulla morte di Roberto Bolzoni, 61enne di Lodi trovato senza vita nell'abitacolo della sua auto martedì 18 febbraio in piazza Omegna, nella periferia ovest della città, a poche decine di metri da dove viveva con la moglie. Sarebbe stata quest'ultima, che non aveva sue notizie da un paio di giorni e per questo aveva sporto denuncia, a segnalare alle forze dell'ordine il veicolo fermo nel parcheggio. All'interno il cadavere di Bolzoni, accasciato sul sedile del passeggero, presentava segni evidenti di arma da taglio. La procura di Lodi ha aperto un fascicolo per omicidio.
Il dolore della famiglia e degli amici
"Per noi è stato un fulmine a ciel sereno – dice a Fanpage.it la sorella della vittima, Iolanda Bolzoni -. Mio fratello non aveva dato segni di avere problemi con nessuno e ora vogliamo solo la verità, abbiamo piena fiducia negli inquirenti".

Un dramma e al tempo stesso un mistero, che nessuno negli ambienti frequentati dal 61enne riesce a spiegarsi. "Lo conoscevo molto bene Roberto – racconta a Fanpage.it una donna che abita nello stesso palazzo -. Era un brav'uomo, l'ultima volta che l'ho visto mi ha aiutata con la spesa sul pianerottolo, ma non avevo notato nulla di diverso dal solito, sempre allegro e scherzoso, in giro con il suo cane".
"Poi – continua la donna – abbiamo saputo che era scomparso e martedì verso l'una di pomeriggio ho visto l'ambulanza e mi hanno detto che avevano trovato Bolzoni morto".
"Per me era un amico, prima di tutto – riferisce il proprietario di un bar frequentato quotidianamente da Roberto Bolzoni -. Veniva qui quasi tutti i giorni e ci aiutava a portar via la spazzatura. L'ultima volta è stata domenica mattina: ha fatto colazione da noi e poi è tornato a casa, come al solito e senza nessun cambiamento particolare. Quando poi non l'ho visto lunedì non mi sono allarmato, perché era già capitato che un giorno non venisse, però di solito avvisava. Sono sconvolto e non mi capacito di come Roberto potesse avere dei nemici".
Anche chi trascorreva con lui qualche ora a settimana giocando a carte non trova parole né spiegazioni: "Era stato da noi domenica pomeriggio – spiega a Fanpage.it il barista di un bar-trattoria a Lodi Vecchio -. Non era della zona, ma passava qui spesso per giocare a carte con gli amici, era un tipo tranquillo, nessuno di noi riesce a capire perché e da chi sia stato ucciso".