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Omicidio Paolo Gamba, il coinquilino: “Avevamo litigato, l’ho accoltellato per difendermi”

Marco Viti è in carcere dal 28 ottobre per l’omicidio di Paolo Gamba. Il 48enne all’interrogatorio di convalida ha raccontato che quel giorno aveva litigato con il 44enne che lo aveva ospitato in casa. Sarebbe stato lui il primo a impugnare un coltello e a colpire, mentre Viti lo avrebbe accoltellato quattro volte “per difesa”.
A cura di Enrico Spaccini
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Paolo Gamba
Paolo Gamba

Si è tenuto questa mattina, giovedì 31 ottobre, in carcere l'interrogatorio di garanzia di Marco Viti. Il 48enne è stato arrestato lo scorso lunedì 28 ottobre con l'accusa di aver ucciso Paolo Gamba, l'amico 44enne che lo aveva ospitato alcuni giorni prima nel suo appartamento in piazza dei Patrioti nel quartiere Borgo Loreto di Cremona. Viti ha ricostruito quanto accaduto quel giorno: "Abbiamo litigato perché non mi voleva più in casa, ci siamo insultati e poi picchiati", ha detto alla gip Giulia Masci, "lui ha preso un coltello e mi ha ferito, io ne ho preso un altro e mi sono difeso". La giudice ha convalidato l'arresto in carcere, ritenendo non idonei i domiciliari per "la gravità e la spregiudicatezza delle condotte contestate".

L'omicidio di Paolo Gamba

Viti era uscito dal carcere di via Cà del Ferro circa dieci giorni prima. Non avendo una sua dimora, aveva trascorso le prime notti nella casa di alcuni parenti che avrebbe dovuto lasciare in seguito a un litigio con uno di loro. Così Gamba gli avrebbe offerto ospitalità, cosa che avrebbe già fatto in passato.

Poco più di un giorno più tardi, però, il 44enne avrebbe voluto mandarlo via dalla sua abitazione. I due avrebbero iniziato prima a discutere e poi a mettersi le mani addosso. Viti ha raccontato che Gamba avrebbe preso un coltello e lo avrebbe colpito a un fianco. Per difendersi, il 48enne ne avrebbe afferrato un altro con il quale lo ha accoltellato quattro volte fino a ucciderlo.

"È ancora offuscato"

A chiamare i soccorsi era stato lo stesso Viti. All'arrivo degli operatori sanitari del 118, però, per Gamba non c'era già più nulla da fare. L'accusa nei confronti del 48enne è di omicidio volontario, mentre sul corpo del 44enne è stata disposta l'autopsia per capire quale coltellata sia stata quella fatale.

L'avvocato di Viti, Paolo Rossi, ha affermato che il suo assistito "ha ricostruito a pezzi quanto accaduto", dato che sarebbe "ancora offuscato". Inoltre, Viti faticherebbe a reggersi in piedi e farebbe fatica a parlare, "viste le sue condizioni di salute".  Il 48enne, infatti, sarebbe gravemente malato e non è escluso un trasferimento in un'altra struttura.

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