video suggerito
video suggerito
Omicidio Jhoanna Nataly Quintanilla Valle

Omicidio Nataly Quintanilla, il legale del compagno: “Rivas non stava aspettando una donna ma i parenti”

La difesa di Pablo Gonzales Rivas, il 48enne salvadoregno che ha confessato l’omicidio della compagna Nataly Quintanilla a Milano, ha spiegato che l’uomo non stava aspettando l’arrivo di una donna da El Salvador, come trapelato negli scorsi giorni, ma della sua famiglia.
A cura di Alice De Luca
80 CONDIVISIONI
Pablo Gonzales Rivas, a sinistra (foto di Fanpage.it) e Johanna Nataly Quintanilla Valle, a destra (foto da Facebook)
Pablo Gonzales Rivas, a sinistra (foto di Fanpage.it) e Johanna Nataly Quintanilla Valle, a destra (foto da Facebook)
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Stando a quanto riferito dalla difesa di Pablo Gonzalez Rivas, il 48enne che ha confessato di aver ucciso la compagna Nataly Quintanilla, l'uomo non era in attesa di una donna da El Salvador nei giorni successivi all'omicidio, come sembrava essere emerso negli scorsi giorni. Stava invece aspettando i familiari: "Stavano arrivando i due fratelli e la madre dal El Salvador – ha spiegato l'avvocato – una volta saputo di quella che all'epoca era una mera scomparsa e non una donna con cui avrebbe avuto una relazione". I parenti di Rivas, tuttavia, non sarebbero mai arrivati in Italia "perché la casa è stata messa sotto sequestro". 

Il 48enne si trova ora in carcere con le accuse di omicidio volontario pluriaggravato e occultamento di cadavere. Rivas, infatti, oltre ad aver confessato di avere ucciso per sbaglio la sua compagna, la baby sitter salvadoregna, durante un gioco erotico, aveva anche spiegato di essersi sbarazzato del corpo mettendolo in una valigia e abbandonandolo in un canale senza acqua sulla strada verso Cassano d'Adda. I vigili del fuoco avevano setacciato per giorni fiumi, chiuse e fossati, anche con l'aiuto di droni, ma erano riusciti a trovare solo un borsone vuoto e avevano dovuto interrompere le ricerche.

La mancanza di risultati aveva fatto pensare che Rivas potesse aver mentito sul luogo in cui avrebbe lasciato la valigia con dentro il corpo. Secondo il suo avvocato, però, "non aveva motivo di mentire". Aveva parlato di un fossato lungo la strada che conduce a Cassano d'Adda, senza indicare un posto preciso. "Probabilmente c'era dell'acqua e non se ne era accorto – ha ipotizzato la difesa – e con le piogge il corpo è finito nel pieno del fiume".

Ieri però potrebbe essere arrivata una svolta, con il ritrovamento del corpo di una donna chiuso all'interno di una valigia nel fiume Adda. Stando alle prime informazioni, il cadavere apparteneva a una donna di piccola statura e si trovava nell'acqua da diversi giorni, circostanza che ha reso i tratti del viso pressoché irriconoscibili. Solo l'autopsia, quindi, potrà confermare se si tratti proprio della salma di Nataly Quintanilla, ma i Carabinieri di Milano avrebbero evidenziato nel corpo ritrovato "elementi di riscontro compatibili" con quello della baby sitter. Secondo alcune fonti, ad esempio, il corpo avrebbe un neo sul volto nello stesso punto in cui lo aveva Quintanilla.

80 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views