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Omicidio Jhoanna Nataly Quintanilla Valle

Omicidio Nataly Quintanilla, il compagno Pablo Rivas chiese un box in prestito il giorno dopo il delitto

Lo scorso 24 gennaio a Milano Pablo Gonzales Rivas avrebbe ucciso la compagna durante una lite: la donna aveva scoperto una relazione parallela. La notte dell’omicidio scrisse a un amico: “Qui l’ambiente è caldo”
A cura di Francesca Del Boca
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Pablo Gonzales Rivas, a sinistra (foto di Fanpage.it) e Johanna Nataly Quintanilla Valle, a destra (foto da Facebook)
Pablo Gonzales Rivas, a sinistra (foto di Fanpage.it) e Johanna Nataly Quintanilla Valle, a destra (foto da Facebook)
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Mentre gli inquirenti stanno cercando la conferma definitiva sull'identità del corpo ritrovato ieri nelle acque del fiume Adda a Zelo Buon Persico (Lodi) emergono nuovi dettagli sull'omicidio di Johanna Nataly Quintanilla, uccisa dal compagno lo scorso 24 gennaio nella loro casa di Milano e poi gettata dentro una valigia nelle campagne a est della città.

Stando alle testimonianze infatti il giorno dopo l'omicidio Pablo Rivas Gonzalez, prima di andare a nascondere il corpo della fidanzata a Cassano d'Adda (il percorso è stato ricostruito analizzando telecamere e conta-targhe), avrebbe incontrato un amico e avrebbe avanzato una richiesta particolare: quella di poter disporre di un box o di una cantina per occultare il cadavere.

Lo stesso amico (non indagato) a cui avrebbe vietato di entrare in casa la sera prima perché "l'ambiente è troppo caldo". Forse per via della litigata in corso con Nataly, che aveva scoperto la doppia vita dell'uomo che aveva accanto: Rivas, stando a quanto emerso al momento, intratteneva da anni una relazione con una donna del suo Paese d'origine, El Salvador, e aveva già organizzato per lei un viaggio in Italia. Nataly, insomma, era ormai solo un intralcio. 

L’autopsia sul corpo ritrovato nel fiume è fissata per il prossimo giovedì 6 marzo. Dai primi rilievi del medico legale, intanto, non emergerebbero indicazioni chiare su come la babysitter sia stata uccisa, se a mani nude o con l'utilizzo di un coltello. "L'ho uccisa per sbaglio durante un gioco erotico, non volevo", ha spiegato Rivas, fermato il 7 gennaio, durante l'interrogatorio. Ma la sua versione non convince la pm Alessia Menegazzo, l’aggiunta Letizia Mannella e i carabinieri del Nucleo investigativo di Milano.

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