Omicidio Laura Ziliani, le figlie prima dell’arresto: “Non siamo state assolutamente noi”
Si lascia andare a un commento veloce prima di rientrare in casa con la spesa una delle figlie di Laura Ziliani: pochi giorni dopo sarebbe finita in carcere con l'accusa di omicidio insieme alla sorella e al fidanzato Mirto Milani. Ai microfoni di "Chi l'ha visto?" commenta un velocissimo: "Non siamo state assolutamente noi". Poi chiude il portone della casa di Brescia, quella dove viveva con la madre e le sorelle quando non erano a Temù, paesino sulle montagne bresciane dove è stata uccisa l'ex vigilessa. Le sorelle si dichiarano innocenti quando sanno già che la Procura sta indagando su di loro e sta cercando di capire cosa sia successo la notte del 7 e 8 maggio: nessuno da giorni credeva più alla pista dell'incidente in montagna.
L'appello in tv in lacrime pochi giorni dopo l'omicidio
Il programma di Rai 3 poi ritorno su quell'appello fatto alla tv di Boario in cui piangendo Silvia e Paola Zani hanno chiesto a chiunque "abbia visto anche di striscio" Laura Ziliani di farsi avanti e di fornire informazioni. Tutto pronunciato con le lacrime agli occhi e il respiro corto: erano state loro stesse a cercare il giornalista e chiedergli di accendere le telecamere su di loro perché avevano qualcosa da dire. Poi la notizia delle svolta delle indagini e tutte e due sono cadute nel più totale silenzio: anche il loro avvocato non rilascia spiegazioni e dichiarazioni su come stanno le due sorelle in carcere.
In casa volavano sberle e parolacce
A parlare ai microfoni di "Chi l'ha visto?" è anche la terza figlia di Laura Ziliani, mai indagata e all'oscuro di tutto. Lucia Zani racconta la vita in casa: "C'erano liti. Litigavano per i soldi. C'erano parolacce e insulti. C'erano anche sberle". Lucia, che soffre di un leggero disturbo cognitivo, aveva già raccontato agli inquirenti, come riportato nell'ordinanza di custodia cautelare, che non si fidava più delle sue sorelle da quando avevano detto che "la nonna era perfida come un serpente" e "brutte cose sugli zii". Ed è stata la nonna, ovvero la madre di Laura Ziliani, la prima a mettere in dubbio che la figlia fosse morta in un incidente in montagna: "Il mio cuore di mamma mi dice che quella mattina non è mai uscita di casa per andare a fare una passeggiata", come hanno invece sostenuto le due figlie ora in carcere con l'accusa di omicidio e di occultamento di cadavere.