Omicidio Laura Ziliani, le figlie e Mirto Milani in aula: atteso il rinvio a giudizio
È iniziata oggi l'udienza preliminare al tribunale di Brescia per l'omicidio di Laura Ziliani, l'ex vigilessa di Temù (Brescia) che è stata uccisa l'8 maggio dell'anno scorso e il cui cadavere è stato poi ritrovato l'8 agosto scorso. A essere sotto accusa, due delle tre figlie – Silvia e Paola Zani – e il fidanzato della maggiore, Mirto Milani.
L'udienza potrebbe essere rinviata al prossimo 4 luglio
Non è detto che il giudice Gaia Sorrentino deciderà oggi per il rinvio a giudizio del trio criminale. L'udienza potrebbe infatti essere rinviata al prossimo 4 luglio. I tre, al termine delle indagini preliminari svolte dalla Procura, avevano deciso di confessare l'efferato gesto: agli inquirenti avevano raccontato di aver ucciso la donna, di averla narcotizzata con dei farmaci e di aver provato a soffocarla con un sacchetto. Non essendoci riusciti, l'avrebbero poi strozzata a mani nude. I tre avrebbero poi nascosto il cadavere e ordito un piano per poter depistare le indagini.
La confessione di Mirto Milani e delle due sorelle
Il primo a confessare era stato proprio Mirto Milani. Subito dopo lui, avevano voluto confessare anche le due sorelle. Le due avrebbero raccontato di un rapporto logoro da tempo: delle difficoltà di parlare e comunicare con la madre. L'accusa invece è convinta che alla base del gesto vi sia un movente economico: le due figlie, insieme alla terza e alla madre, erano proprietario di diversi immobili sparsi sul territorio e proprio per appropriarsene avrebbero studiato questo piano con il fidanzato della più grande. Solo il processo consentirà di scoprire e capire cosa sia veramente successo.