Omicidio Laura Ziliani, la relazione finale del medico legale: così sarebbe stata uccisa l’ex vigilessa
È stata depositata al pubblico ministero, Caty Bressanelli, la relazione definitiva dell'autopsia eseguita sul corpo di Laura Ziliani, la donna scomparsa l'8 maggio scorso e il cui corpo è stato ritrovato ad agosto vicino al fiume Oglio, in provincia di Brescia. Secondo il professore Andrea Verzeletti, direttore di Medicina legale degli Spedali Civili di Brescia, la donna sarebbe stata soffocata e poi seppellita.
La donna stordita con degli ansiolitici
Nella relazione, come riportato dal quotidiano "Il Giornale di Brescia", si legge che la donna sarebbe stata prima narcotizzata con dei farmaci e poi soffocata, ma in un modo non violento. Essendo stata stordita dai farmaci, quantità che non avrebbe potuto provocarne la morte, la 55enne non avrebbe potuto reagire. I medici oltre ad escludere che gli ansiolitici possano aver provocato un arresto delle funzioni vitali, hanno escluso l'ipotesi di una morte violenta: non ci sono segni né di violenza e né fratture. E per questo motivo, è più probabile l'ipotesi di soffocamento. Da ulteriori analisi e considerato che il cadavere, quando è stato ritrovato, era in buone condizioni a parte il viso irriconoscibile, è emerso che il corpo sia stato seppellito.
Le accuse nei confronti delle figlie e del fidanzato di una di loro
A essere indagate per la morte dell'ex vigilessa sono due delle tre figlie: Paola e Silvia Zani. Entrambe, da settembre, si trovano in carcere. Accusato con loro di omicidio e occultamento di cadavere, c'è anche il fidanzato di Silvia, Mirto Milani, anche lui in carcere. Dall'ordinanza era emerso che i tre avrebbero architettato il piano – che lo stesso gip definì "diabolico" – per impossessarsi dell'eredità della madre. Dopo il deposito della relazione finale, i famigliari della donna – tra cui una delle tre figlie – aspettano di poter avere la salma così da celebrare il funerale.