Omicidio Laura Ziliani, la madre e la terza figlia si costituiscono parte civile nel processo
È stato rinviato al prossimo 4 luglio l'udienza preliminare sul caso di Laura Ziliani, l'ex vigilessa di Temù morta lo scorsa 8 maggio dello scorso anno e ritrovata morta due mesi dopo. Lo scorso 24 settembre in manette erano finite due delle sue tre figlie Paola e Silvia Zani e il fidanzato della maggiore Mirto Milani. Questa mattina i tre indagati si sono presentati tutti in Tribunale a Brescia per l'udienza preliminare: il giudice dovrà decidere per il rinvio a giudizio o meno. Tutto però verrà deciso lunedì prossimo. Intanto nell'udienza di oggi la madre, il fratello e la terza figlia si sono costituite parte civile.
La confessione del trio criminale
Poco dopo la chiusura delle indagini, i tre indagati avevano confessato l'omicidio: Mirto Milani ha spiegato che quella notte alla Ziliani "le abbiano dato i farmaci, poi le abbiano messo un sacchetto in testa e lo abbiamo chiuso. Laura non moriva e io e Silvia le abbiano stretto le mani al collo". I tre durante l'interrogatorio hanno anche ammesso di aver tentato di uccidere Laura Ziliani il 16 aprile: quella sera l'ex vigilessa ha dormito per oltre 48 ore. Dopo la confessione di Mirto, anche le due sorelle hanno poi raccontato tutto: in caso di rinvio il trio criminale dovrà rispondere di omicidio e occultamento di cadavere.
Il movente economico
Alla base dell'omicidio c'è un movente economico: le due ragazze e Mirto Milani, come riportato nelle carte della Procura, erano molto attaccate al denaro. Tutti puntavano all'eredità della madre. Durante alcune intercettazioni, le due ragazze e il fidanzato si confrontavano su varie ipotesi come "la volontà di aumentare gli affitti". Un interesse quello economico condiviso anche dallo stesso Mirto che, come racconta la madre di Ziliani, avrebbe avuto un litigio con l'ex vigilessa perché "spendeva troppi soldi per la ristrutturazione di via Ballardini". Sarà poi dal giudice per l'udienza preliminare decidere per un rinvio a giudizio.