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Omicidio Laura Ziliani, la confessione del fidanzato di una delle figlie: “L’abbiamo uccisa noi”

“Sì, l’abbiamo uccisa noi”. Questo quanto dichiarato da Mirto Milani, fidanzato di una delle figlie di Laura Ziliani, indagato come assassino della donna insieme alle due ragazze.
A cura di Filippo M. Capra
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La confessione del fidanzato di una delle figlie di Laura Ziliani è un evento tanto clamoroso quanto inaspettato. Dopo oltre un anno dall'assassinio della donna, e a pochi giorni dalla chiusura delle indagini preliminari, Mirto Milani ha ammesso le sue responsabili: "L'abbiamo uccisa noi", ha detto agli inquirenti il ragazzo che si trova in carcere dallo scorso 24 settembre. Secondo gli investigatori, la Ziliani sarebbe stata messa ko con un mix di farmaci a base di benzodiazepine prima di essere soffocato "in modo non violento" e sepolta nei pressi del fiume Oglio.

La confessione del fidanzato di una figlia: Siamo stati noi

La confessione di Mirto Milani è arrivata nella serata di ieri davanti al pubblico ministero nel carcere di Canton Mombello: "Sì, l'abbiamo uccisa", ha detto al magistrato durante il lungo interrogatorio chiesto a seguito della chiusura delle indagini. Nel colloquio col pm, Milani avrebbe poi confermato in toto il quadro accusatorio ricordando la pianificazione dell'omicidio. Di lui e delle figlie di Laura Ziliani, il giudice per le indagini preliminari Alessandra Sabatucci aveva detto che avevano dimostrato "efficienza" e "freddezza non comune" nel delitto con il solo intento di "appropriarsi in via esclusiva del patrimonio familiare".

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Trovata una buca nel bosco di Temù: volevano seppellirla lì

Nei giorni scorsi gli inquirenti hanno trovato una buca nel bosco di Temù nella quale si crede che il trio avrebbe voluto seppellire la donna dopo averle tolto la vita. La fossa in questione era già scavata nel terreno ed era stata identificata dalle figlie e da Mirto come il luogo dove nascondere il cadavere dell'ex vigilessa. Circondata da massi e sterpaglie, la buca non è stata infine utilizzata dal trio che ha virato sulle sponde del fiume Oglio per seppellire la donna.

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