Omicidio Laura Ziliani, figlie e genero restano in carcere: rinunciano al ricorso al Riesame
Nessun istanza è stata presentata al Tribunale del Riesame dai legali di Silvia e Paola Zani e di Mirto Milani, in carcere da dieci giorni per aver ucciso l'ex sindaca di Temù Laura Ziliani. Nessuna richiesta dunque di scarcerazione: attendono ora la chiusura delle indagini e un possibile rinvio a giudizio. In questi giorni gli inquirenti stanno cercando di risolvere gli ultimi punti oscuri sul giallo di Temù. Certo è che Laura Ziliani è stata uccisa la notte tra il 7 e l'8 maggio prima che le due figlie, insieme al fidanzato della maggiore, hanno allertato i carabinieri per denunciare la scomparsa: "Mi chiamo Zani Silvia, mia madre è uscita di casa 4 ore fa per andare a fare una passeggiata sopra Villa Dalegno e non è più tornata. Ho provato a chiamarla ma non si è fatta sentire. Ho chiamato i parenti, ma anche loro da ore non la sentono. Non so inizio a preoccuparmi seriamente". Queste le parole di Silvia Zani ai militari.
I punti oscuri ancora sull'omicidio
A distanza di cinque mesi la svolta: scattano le manette per due delle tre figlie e per Mirto Milani. Tutti e tre nel primo interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. La versione di Paola e Silvia Zani non aveva fin da subito convinto gli inquirenti: troppe le contraddizioni, i tentativi di depistaggio e le informazioni false fornite agli inquirenti. Nel dettaglio quello che è successo è ancora da ricostruire minuto per minuto. Per ora è chiaro che l'ex vigilessa aveva raggiunto la sua casa di Temù dove si trovavano già Silvia, Paola e Mirto, la sera del 7 maggio e, stando anche a quanto sostiene la mamma di Laura Ziliani, da quella casa non è più uscita viva: Laura non è uscita di casa, secondo quanto si legge anche dalle carte della Procura di Brescia che indaga sull'omicidio, per andare a fare una passeggiata in montagna e la mattina non ha navigato su internet con il suo telefono, come sostengono le due figlie. Tra le ipotesi più probabile della morte c'è quella per soffocamento: nel corpo dell'ex vigilessa sono state trovate tracce di Bromazepam che l'avrebbe stordita prima di essere soffocata. Resta però ancora da capire chi ha ucciso Laura Ziliani e come è stata uccisa.
Uccisa per l'eredità
Il movente dell'omicidio sarebbe legato all'eredità: dall'inizio delle intercettazioni, ovvero il 26 maggio, gli investigatori hanno registrato conversazioni tra Silvia Zani e Paola Zani, nonché dello stesso Mirto Milani, in cui parlavano della situazione patrimoniale della madre precisando la volontà di impossessarsi il prima possibile della locazione di alcuni appartamenti, contattando i locatari della Ziliani per aumentare immediatamente l'affitto e costringerli a saldare tutti gli arretrati. E ancora: a venti giorni dalla scomparsa le figlie parlavano di andare a farsi una vacanza.