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Omicidio in via Ovada, resta in carcere il 72enne che ha sparato a Francesco Spadone uccidendolo

Il giudice per le indagini preliminari di Milano, Tiziana Gueli, ha convalidato l’arresto confermando la misura di custodia cautelare in carcere per Rocco Sallicandro, il 72enne che nella giornata di mercoledì scorso ha aperto il fuoco contro Francesco Spadone, pregiudicato, uccidendolo nel cortile del proprio condominio di Milano, in via Ovada.
A cura di Filippo M. Capra
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Il giudice per le indagini preliminari di Milano, Tiziana Gueli, ha convalidato l'arresto confermando la misura di custodia cautelare in carcere per Rocco Sallicandro, il 72enne che nella giornata di mercoledì scorso ha aperto il fuoco contro Francesco Spadone, pregiudicato, uccidendolo nel cortile del proprio condominio di Milano, in via Ovada.

Accolta la richiesta del pm: il 72enne resta in carcere

Il gip, accogliendo la richiesta del pubblico ministero, ha deciso dopo l'interrogatorio di garanzia durante il quale il pensionato avrebbe parlato dello "sconforto" e di quello definito come "astio" nei confronti di Spadone, 34 anni, da ormai diverso tempo. L'avvocato del 72enne starebbe valutando la richiesta di una perizia psichiatrica per accertare eventuali vizi di mente dell'uomo accusato dell'omicidio del 34enne, avvenuto – secondo quanto raccontato dai condomini della vittima – a sangue freddo e non a seguito di una lite o di una discussione. Versione che differisce però dalla ricostruzione degli inquirenti.

L'anziano aveva un poligono di tiro in casa sua

Intanto, grazie alle indagini dei carabinieri, si è scoperto che l'uomo a casa avesse "piccolo poligono": fori di pistola su sagome e nelle pareti. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l'uomo – che risulta essere incensurato – utilizzava in maniera impropria le tre pistole. Armi che, sulla base degli accertamenti, erano regolarmente denunciate. Pur non rispondendo alle domande del pubblico ministero, il pensionato avrebbe detto di essere dispiaciuto di quanto accaduto. Avrebbe poi detto che quanto fatto sarebbe stato causato da "un clima di esasperazione" e da "continui insulti".

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