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Omicidio Giuseppina Di Luca, la sorella: “L’ex marito diceva che voleva fargliela pagare”

Il giorno dopo l’omicidio di Giuseppina Di Luca, la donna uccisa dall’ex marito che non si rassegnava alla separazione, la sorella della vittima svela che l’uomo “diceva in giro che voleva fargliela pagare, ma non pensavamo arrivasse a tanto”. Subito dopo l’omicidio il marito si è consegnato ai carabinieri per poi cadere nel silenzio: durante il primo interrogatorio ha deciso di non rispondere alle domande del giudice.
A cura di Giorgia Venturini
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"Diceva in giro che voleva fargliela pagare, ma non pensavamo arrivasse a tanto". Così la sorella di Giuseppina Di Luca, la donna uccisa dall'ex marito ieri 13 settembre a un mese dalla separazione, svela il retroscena dell'omicidio che ha sconvolto tutta Agnosine, in Valsabbia, nel Bresciano. Agli inquirenti, come riporta Il Giornale di Brescia, spiega come "l'aria in casa era pesante soprattutto nell'ultimo periodo ma nessuno si immaginava che potesse arrivare a tanto". L'ex marito subito dopo l'omicidio si è consegnato in caserma e ai militari ha rivelato dove aveva nascosto i coltelli. Poi è caduto nel silenzio: non ha risposto ai giudici durante il primo interrogatorio.

L'ex marito ha aspettato la donna sotto casa

Poche ore dopo gli investigatori hanno ricostruito quanto accaduto: l'ex marito, il 52enne Paolo Vecchia, ha aspettato la vittima sul pianerottolo del palazzo dove era andata a vivere dopo la separazione. Qui l'ha accoltellata con una decina di colpi con un coltello a serramanico e con un pugnale per poi risalire in macchina e dirigersi verso la caserma. Giuseppina è riuscita a raggiungere il garage e a chiedere aiuto: il primo ad accorgersi di lei è stato un signore che arrivato nel palazzo per prendere il suo nipotino. Subito sono scattati i soccorsi: la donna purtroppo è morta sotto gli occhi dei medici e paramedici e di alcuni residenti corsi in aiuti. Inutili i tentativi, che sono andati aventi per oltre un'ora, di rianimarla. Sul corpo la Procura ha disposto l'autopsia. La donna lascia due figlie, una di 24 e una di 21 anni: la più piccola era in casa ma non ha sentito nulla.

Gli inquirenti: Fin da subito il suo intento era di ucciderla

Ora Paolo Vecchia si trova in carcere con l'accusa di omicidio volontario aggravato: per chi indaga l'uomo non si rassegnava alla fine della loro storia così quando ha capito che la donna non sarebbe più tornata l'ha uccisa. Per gli inquirenti "fin da subito il suo intento era quello di ucciderla". Tutti i cittadini di Agnosine e di Sabbio Chiese, dove la coppia ha vissuto da marito e moglie fino a un mese fa, non riescono a credere quanto accaduto: "Sono entrambi grandi lavoratori – erano impiegati tutti e due in una fabbrica -. Non si capisce cosa sia scattato nella mente di lui, per tutta la nostra comunità è un dolore tremendo", precisa al Giornale di Brescia il sindaco di Agnosine Giorgio Bontempi.

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