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Omicidio di Giulia Tramontano

Venerdì l’autopsia sul corpo di Giulia Tramontano: servirà a chiarire la dinamica del suo omicidio

L’autopsia sul corpo di Giulia Tramontano, la ragazza di 29 anni uccisa mentre era al settimo mese di gravidanza dal compagno Alessandro Impagnatiello, verrà svolta dai medici legali venerdì 9 giugno.
A cura di Giorgia Venturini
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È fissata per venerdì 9 giugno l'autopsia sul corpo di Giulia Tramontano, la ragazza di 29 anni uccisa mentre era al settimo mese di gravidanza dal suo compagno 30enne Alessandro Impagnatiello. Gli esami dei medici legali saranno fondamentali per sciogliere tutti i dubbi sulla morte della 29enne e quindi ricostruire secondo per secondo la dinamica dell'omicidio. Ma soprattutto l'autopsia potrebbe confermare o smentire la versione raccontata da Alessandro Impagnatiello, già però cambiata dall'uomo tra il primo e il secondo interrogatorio.

Per domani martedì 6 giugno invece è previsto l'accesso all'appartamento in cui è avvenuto il delitto e al garage in cui è stato nascosto il corpo: in queste parti della casa verranno eseguiti altri rilievi della Scientifica.

Cosa svelerà l'autopsia sul corpo di Giulia

Durante il primo incontro con gli inquirenti il 30enne ha raccontato che lo stesso giorno Giulia aveva incontrato l'altra donna di 23 anni con la quale Impagnatiello portava avanti una relazione. La sera di sabato 27 maggio Giulia e il compagno si erano ritrovati nella loro casa di Senago, alle porte di Milano. Tra i due era scoppiata un'accesa discussione: "Mi contestava i vari episodi che aveva appreso", ha raccontato il 30enne.

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Poi l'arrestato ha raccontato che la ragazza ha iniziato a dire che "la vita per lei era diventata pesante e non riusciva più a vivere". E in quel momento la 29enne avrebbe iniziato "a procurarsi dei tagli sulle braccia".

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E poi ha aggiunto: "A quel punto mi sono alzato dal divano cercando di avvicinarmi a lei, mi diceva che non voleva più vivere". La fidanzata si era già "inferta qualche colpo all'altezza del collo". E infine: "Arrivato vicino a lei, per non farla soffrire le ho inferto anche io tre o quattro colpi all'altezza del collo".

Una versione dei fatti che già in quel primo interrogatorio non aveva convinto gli inquirenti. L'autopsia potrebbe ora verificare se ci sono veramente tagli sulle braccia e se questi tagli se li potrebbe essere inferti da sola la ragazza. Già i primi accertamenti comunque mettono in dubbio tutta questa prima versione, poi cambiata anche dallo stesso 30enne.

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La nuova versione di Alessandro Impagnatiello

Certo è che durante il secondo interrogatorio il 30enne avrebbe già cambiato la sua versione dei fatti: davanti al giudice per le indagini preliminari l'uomo sabato 3 giugno aveva spiegato che ha commesso l'omicidio perché "stressato da quella situazione" sia perché stava gestendo una doppia vita, ma anche perché alcuni colleghi ne erano venuti a conoscenza.

Durante l'interrogatorio l'uomo ha raccontato che Giulia quella sera era tornata a casa chiedendo spiegazioni sul tradimento. Tra i due sarebbe iniziata una lite. Dopodiché i due avrebbero iniziato a cenare e mentre lui mangiava una piadina, la ragazza – che aveva in mano un coltello con cui stava tagliando i pomodori – avrebbe iniziato a riaccendere la discussione sul tradimento e si sarebbe "ferita involontariamente al braccio". Quella prima ferita accidentale avrebbe scatenato al furia dell'uomo: Giulia è morta a causa di tre coltellate alla gola e una vicino al cuore.

Alessandro Impagnatiello poco prima l'arresto
Alessandro Impagnatiello poco prima l'arresto

Come è morta Giulia Tramontano

Sarà ora l'autopsia a chiarire tutti i dubbi sull'accaduto e capire se una delle due versioni del 30enne è attendibile. Si partirà proprio analizzando quei segni sul braccio: toccherà ai medici legali una volta per tutte smentire qualsiasi gesto o ferita volontaria o involontaria che si è procurata la giovane.

Ma non solo: sarà l'autopsia ad accertare come è morta Giulia. Dalle prime informazioni la 29enne risulterebbe morta a seguito di tre coltellate alla gola e una vicino al cuore. Se su di lei sono state inferte altre ferite lo riveleranno i medici legali così come spiegheranno quali parti del corpo sono state bruciate dopo che Alessandro Impagnatiello ha dato fuoco per due volte al corpo della compagna. L'autopsia è attesa per venerdì e da allora si scioglieranno tutti i dubbi.

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