Omicidio Giulia Tramontano, la difesa di Impagnatiello cita come testi uno psicologo e uno psichiatra
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Il 18 gennaio inizierà il processo per l'omicidio di Giulia Tramontano, la 29enne incinta uccisa con 37 coltellate dal fidanzato Alessandro Impagnatiello nella loro abitazione a Senago (Milano). Quest'ultimo è accusato di omicidio volontario aggravato anche dalla premeditazione. Sulla base di quanto emerso nelle ultime ore, le avvocate dell'ex barman – Giulia Geradini e Samanta Barbaglia – hanno inserito nelle liste testi delle parti due testimoni-consulenti. Si tratta di uno psichiatra e uno psicologo.
Le avvocate di Impagnatiello convocano uno psicologo e uno psichiatra
In questi giorni sono state depositate le liste testi in vista della prima udienza che si svolgerà davanti alla Corte d'Assise di Milano: i giudici togati sono Antonella Bertoja e Sofia Fioretta. Ci saranno poi sei giudici popolari.
La scelta di convocare uno psicologo e uno psichiatra potrebbe essere legata alla decisione di richiedere una perizia psichiatrica alla Corte così da poter valutare la capacità di intendere e di volere del loro cliente al momento dei fatti. Al momento però non è stata depositata alcuna relazione stilata dai consulenti di parte.
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Tra i teste ci sarà anche la 23enne con cui il barman aveva una relazione
La Procuratrice aggiunta Letizia Mannella e la pubblico ministero Alessia Menegazzo, entrambe titolari dell'inchiesta condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, hanno invece menzionato: gli investigatori che hanno svolto le indagini, i consulenti tecnici che hanno effettuato gli accertamenti scientifici e tutti i familiari della vittima (genitori, sorella e fratello). Ci sarà anche l'altra donna con cui il trentenne aveva una relazione parallela.
Si tratta della 23enne che aveva incontrato Tramontano proprio il 27 maggio e alla quale aveva raccontato della loro relazione. La giovane, quella sera stessa, non aveva fatto entrare Impagnatiello "per paura".
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Durante l'udienza del 18 gennaio saranno presentate solo le richieste di costituzione delle parti civili e la calendarizzazione delle successive udienze. La Corte deciderà se ammettere i testi richiesti dalle parti. La difesa quindi potrà depositare la propria consulenza psichiatrica sull'imputato e chiedere di disporre una perizia per accertare eventuali vizi di mente. Nel caso in cui fosse riconosciuto capace di intendere e di volere, rischia l'ergastolo.