video suggerito
video suggerito
Omicidio di Giulia Tramontano

Omicidio Giulia Tramontano, Impagnatiello verso l’appello: “Condotta grossolana, senza premeditazione”

La difesa di Alessandro Impagnatiello, condannato all’ergastolo in primo grado per l’omicidio della fidanzata incinta Giulia Tramontano il 27 maggio 2023, sta lavorando al ricorso in appello. “Non è stato uno stratega”
A cura di Francesca Del Boca
139 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

La difesa di Alessandro Impagnatiello, condannato all'ergastolo in primo grado per l'omicidio della fidanzata Giulia Tramontano, incinta al settimo mese, sta lavorando al ricorso in appello, che sarà depositato prima del termine previsto nelle prossime settimane.

Nel corso dell'arringa finale, le avvocatesse Giulia Geradini e Samantha Barbaglia avevano infatti già evidenziato la "condotta grossolana" tenuta dall'ex barman nelle fasi successive al delitto, commesso il 27 maggio del 2023 nell'appartamento che la coppia condivideva a Senago (Milano), affermando che "mal si concilia" con quella "immagine di scacchista, pianificatore e stratega" ricostruita dall'accusa e sancita dalla sentenza della Corte d'Assise di Milano.Secondo le legali, infatti, dovevano essere escluse le aggravanti della premeditazione e della crudeltà, entrambe riconosciute invece dai giudici di primo grado.

Nelle motivazioni della sentenza, depositate lo scorso febbraio, si legge infatti che Impagnatiello avrebbe premeditato l'omicidio di Giulia per "quasi 6 mesi" somministrandole di nascosto topicida e bevande avvelenate, per poi ucciderla con 37 coltellate dopo l'incontro tra lei e la collega con cui da mesi portava avanti una relazione parallela. La Corte, presieduta da Antonella Bertoja, con giudice a latere Sofia Fioretta, ha riconosciuto, oltre alla premeditazione, anche le aggravanti del vincolo sentimentale e della crudeltà. "Nel momento in cui è stata attinta dai primi fendenti, mentre si trovava ancora in vita e comprendeva che il compagno la stava uccidendo, Giulia ha senz'altro realizzato, sebbene per una manciata di secondi, che insieme con lei moriva anche il nascituro che portava in grembo", si legge nelle motivazioni. Una "consapevolezza che ha provocato nella donna una sofferenza ulteriore". I giudici, inoltre, hanno condannato Impagnatiello anche per il procurato aborto e l'occultamento di cadavere.

139 CONDIVISIONI
294 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views